“Rincaro bollette, imprenditori e lavoratori catanesi in grande difficoltà”. La segreteria locale del sindacato Ugl invoca immediati interventi: “Senza misure incisive è a rischio la tenuta economica e sociale della città”.

Un allarme che il sindacato lancia in un momento di crisi economica causata dal Covid, che nei prossimi mesi – “se non si interverrà tempestivamente” – potrebbe mettere definitivamente in ginocchio l’economia del capoluogo etneo e del Paese.    

L’Ugl è categorica: “Il pesante caro bollette incombe sempre più sulla vita anche dei catanesi e le recenti notizie della chiusura di diverse attività o di evidenti difficoltà più volte lamentata da alcune di esse, sta incrementando il livello di preoccupazione della Ugl di Catania per la tenuta economica e sociale della città nei prossimi mesi”.

“Non bastava il Covid – dice l’Ugl – ad aver distrutto ogni minimo barlume di ripresa: adesso, a dare il colpo di grazia rispetto ad una situazione già parecchio drammatica, è arrivata la mazzata dell’aumento dei costi per la fornitura di luce e gas, che sta mettendo ko imprese e cittadini”. 

A parlare è il segretario territoriale del sindacato, Giovanni Musumeci: “Non c’è solo l’industria, come giustamente ha fatto notare nei giorni scorsi l’associazione di categoria, ma anche la piccola e media impresa (anche commerciale) a soffrire la condizione attuale, aggravata dalla crescita del costo delle materie prime che registriamo dalla fine dell’estate”.

“Ogni settimana – afferma Musumeci – con un incedere ormai costante e spietato, stiamo assistendo alla morte di partite Iva anche storiche, poiché i proprietari hanno deciso di gettare la spugna travolti da una valanga di aumenti e dai mancati introiti dovuti al perdurare dello stato di emergenza, che neanche i ristori elargiti e le agevolazioni volute dal Governo nazionale sono riusciti a mitigare”.

“Questo a cascata – si legge nel documento – sta comportando la perdita immediata di centinaia di posti di lavoro. Lavoratori che, a loro volta, alla stessa stregua di tanti cittadini, stanno subendo il balzo alle stelle del prezzo delle utenze e non riescono più a fronteggiare il costo della vita quotidiana, dato che gli aumenti si sono verificati oltretutto in alcuni settori commerciali (a partire da quello alimentare), mentre gli stipendi e i salari sono rimasti fermi”.

“Proprio su questi ultimi – prosegue il sindacalista – sta andando avanti la proposta in materia, per l’istituzione di un salario minimo che, a nostro avviso, non rappresenta una scelta valida poiché indebolisce la contrattazione, ovvero l’unico strumento oggi in mano ai lavoratori”.

“C’è dunque da intervenire immediatamente – spiega il responsabile territoriale dell’Ugl – affinché si possa alleggerire sugli imprenditori e sui cittadini il peso di questi incrementi esponenziali dei costi per l’approvvigionamento energetico, controllando il galoppante accrescimento degli importi delle materie prime, nonché delle merci finali per evitare possibili speculazioni”.

“Anche perché – aggiungono i componenti della Segreteria della Ugl di Catania – dobbiamo considerare che fino a questo momento la tassazione non è affatto diminuita. Non sono pochi, infatti, gli imprenditori e i cittadini che (anche volendo) non ce la fanno più ad onorare i pagamenti dei tributi e delle tasse. Un aspetto che, ovviamente, crea notevoli scompensi nei bilanci degli enti cui si riferiscono”.

“Di conseguenza – dicono -, non c’è più tempo da perdere e occorrono misure incisive urgenti per evitare un’ecatombe nell’ambito del sistema impresa e la disperazione di tanti cittadini che non potranno riuscire più a sostenere le forniture a causa degli assurdi rincari. Invochiamo quindi una presa di posizione forte da parte delle istituzioni competenti a protezione della comunità”.

Redazione