Armi e munizioni rinvenute nell’intera Sicilia e in particolare in provincia di Catania, soprattutto nel capoluogo, ma anche nei territori di Mineo, Caltagirone, Palagonia e Belpasso. Armi sequestrate, per la maggior parte con matricola abrasa o alterata, spesso rinvenute in casolari abbandonati od occultate in terreni, sono ora sottoposte ai rilievi balistici, per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue od altri delitti.

“Spesso dietro ad un episodio di rinvenimento di armi, ci può essere anche la mano della criminalità organizzata, che talvolta si avvale anche di individui insospettabili, per occultare grossi quantitativi di armi a disposizione delle cosche”. E’ il commento del Generale di Brigata Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, in seguito ai continui blitz compiuti dai militari dell’Arma in tutta l’Isola, nel corso dei quali sono state rinvenuti veri e propri arsenali ben nascosti in insospettabili luoghi soprattutto rurali.      

“Le ulteriori investigazioni – prosegue l’ufficiale – ci daranno contezza su cosa e a chi servivano le armi che sono state rinvenute ma, in questo momento, registriamo la soddisfazione di avere tolto dalla strada armi micidiali, pronte all’uso ed in perfetta efficienza”.

Parole inequivocabili, quelle del Generale.  In Sicilia la mafia si avvale di un “parco armi” utilizzato a seconda dei momenti e delle esigenze.

Dall’inizio di quest’anno, i Carabinieri di Sicilia hanno dedicato uno sforzo specifico all’azione di contrasto ai traffici e alle detenzioni illegali di armi e munizioni, mettendo in atto una serie di controlli a tappeto, sia nei quartieri periferici delle città metropolitane, sia nelle aree rurali.

Perquisizioni e posti di blocco nei luoghi e negli obiettivi ritenuti più sensibili, nonostante i molteplici impegni che vedono in questo periodo di pandemia i militari dell’Arma in prima linea, hanno consentito di deferire alle Autorità Giudiziarie delle nove province dell’Isola 12 persone in stato di arresto e 16 a piede libero, per reati in materia di illegale porto e detenzione di armi, munizioni e polvere da sparo, con il contestuale sequestro di 16 pistole, 10 fucili, 6 carabine ed oltre 800 munizioni, per lo più a seguito di perquisizioni domiciliari e all’interno di veicoli nei posti di controllo attuati lungo le arterie stradali maggiormente sensibili.

“Molti controlli – dice la nota dell’Arma – hanno avuto esito positivo grazie anche all’impiego di unità cinofile per la ricerca di armi e sostanze esplodenti ed al supporto dei Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, specializzati in interventi in particolare nelle zone rurali impervie ma anche nelle aree urbane degradate”.

“Il quadro delineato – seguita il comunicato – evidenzia che anche durante l’emergenza sanitaria, non si arresta il possesso illegale di armi da fuoco, da sempre al centro dell’attenzione dei Carabinieri ed è per tale motivo che l’Arma, con la sua rete capillare di presidi, ha intensificato l’azione di prevenzione ed info-investigativa per contrastare tale fenomeno, adottando in ogni provincia dell’Isola mirate strategie di prevenzione e repressione”. Per le aree rurali, prezioso e determinante è stato il lavoro svolto dai Carabinieri dello Squadrone Cacciatori per la loro capacità d’intervento nelle zone più impervie ed isolate.

Nella foto: i Carabinieri impegnati in un’operazione di sequestro di armi clandestine

Redazione