Non si ferma la violenza nei confronti di chi lotta per difendere l’Amazzonia. In Brasile, i membri di una famiglia di ambientalisti sono stati trovati morti, massacrati a colpi d’arma da fuoco, nella zona rurale di Sao Felix do Xingu, nello Stato amazzonico di Parà. I cadaveri di Zé do Lago il padre, Marcia la madre e la figlia Joene sono stati scoperti da uno dei figli della coppia.

Tutte e tre le vittime sono state assassinate con un’arma da fuoco e la polizia, che sta indagando il caso, sostiene che la morte risalga ad almeno quattro giorni fa.

Padre, madre e figlia erano conosciuti per l’attività di reinserimento di tartarughe nel fiume Xingu e il sospetto degli inquirenti è che «siano stati assassinati da pistoleri».

I sospetti di attivisti ambientali locali puntano invece sulle bande armate che difendono i traffici illegali di legname o al servizio dei fazenderos. Un rapporto pubblicato lo scorso anno dalla ong Global Testness ha rivelato che, nel 2020, il Brasile è stato il quarto Paese al mondo per numero di omicidi di attivisti ambientali. Due anni fa ci furono 20 casi del genere.

Ansa