”Musumeci sempre più solo, plastica immagine di un governo ormai allo sbando”.  È questo  il  commento del M5S all’Ars dopo il rinvio delle elezioni degli organi degli enti di “area vasta”, le ex Province,  varato ieri a sala d’Ercole. Un commento  apparso sulle pagine Facebook del movimento di Conte, che accusa il presidente della Giunta regionale Nello Musumeci di essere stato “di  nuovo assente”. 

“Musumeci  – afferma il capogruppo Giovanni Di Caro – ha continuato a rinviare per quattro anni le elezioni  e adesso tenta di far passare la narrazione secondo la quale avrebbe voluto far votare i liberi Consorzi. Abbiamo visto che non è così, perché non ha nemmeno la maggioranza e l’episodio di ieri ne è una rappresentazione plastica. Una sola componente politica all’interno della stessa maggioranza si è dimostrata coerente con la linea del governo, mentre il resto della maggioranza oggi ha votato a favore del rinvio. Abbiamo cercato di correggere in corso d’opera il rinvio delle elezioni tour court, che così non avrebbe avuto senso. Dai capigruppo si è capito che la linea del governo è totalmente divergente dalla maggioranza”.

E’  passato l’emendamento, proposto dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio, che introduce una novità  nell’assetto dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane nell’attesa delle elezioni, non oltre agosto 2022.

A raccontare direttamente la vicenda è la stessa Gianina Ciancio sui Social, con un post scritto stamattina.

“Non è facile spiegare – dice la deputata pentastellata – in un post cosa è accaduto ieri in aula, sia per la complessità dell’argomento che per i risvolti politici, ma ci proverò”.

“Come sapete da anni, ormai – evidenzia Ciancio -, solo in Sicilia vengono rinviate le elezioni delle ex province (elezioni di secondo livello) per i motivi più disparati. In quattro anni il governo Musumeci non è stato in grado di dare una data e un cronoprogramma certi. Non solo, l’esecutivo regionale, in tutto questo tempo, non si è degnato neanche di insediare le assemblee dei sindaci dei comuni appartenenti alle ex province, organi consultivi previsti dalla normativa vigente”.

“Solo ieri – racconta la deputata -, durante la discussione sull’ennesimo rinvio, Musumeci e i suoi fedelissimi si sono schierati apertamente contro il rinvio, cercando di fare passare il messaggio che a non volere le elezioni fossero altri”.

“Nel frattempo – puntualizza l’esponente 5S – , pochi giorni fa, è intervenuta una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità di una parte della legge Delrio (la legge di riforma delle province). Questo significa che andare a votare nelle città metropolitane, a gennaio, sarebbe stata un’azione in contrasto col pronunciamento della consulta”.

“A questo punto – spiega Ciancio – , capite le intenzioni generali dell’aula, ovvero di approvare un nuovo rinvio, nelle more di una riforma organica del settore, abbiamo deciso di proporre una soluzione temporanea, ovvero: anziché continuare con i commissariamenti, in attesa delle elezioni, sostituiamo ‘l’uomo solo al comando’ con le assemblee dei sindaci, che di fatto costituiranno l’ex consiglio provinciale. In questo modo restituiremo la rappresentanza ai territori, che potranno esprimere, attraverso i loro primi cittadini, la propria voce nell’ente sovracomunale”.

“Questa nostra proposta – conclude la rappresentante del movimento – (l’emendamento portava la mia prima firma), ha raccolto il consenso della maggioranza dell’aula, ma soprattutto ha fatto emergere tutte le contraddizioni tra un governo immobile e incapace di elaborare soluzioni e la coalizione che dovrebbe sostenerlo”.

Nella foto: il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci

Redazione