“Il Bilancio comunale è ‘gonfiato’ e i fondi con i quali viene pagato il portavoce dell’Amministrazione violano le norme vigenti”.

È duro il comunicato stampa del Pd di Paternò (Catania), che in poche righe attacca il bilancio e i criteri con i quali viene remunerato l’addetto stampa della Giunta del sindaco Nino Naso.

“Nelle ultime settimane – si legge nel documento – , come circolo del PD, unitamente ai Consiglieri Comunali, abbiamo esaminato attentamente il bilancio che è stato sottoposto all’esame del Consiglio Comunale”.

“Dagli atti in nostro possesso – scrive il Pd – , visto che non c’è stato nessun momento di confronto con l’amministrazione, ci risultano alcune entrate particolarmente generose e quindi ‘gonfiate’ “.

Il Partito Democratico di Paternò sottolinea “l’assenza di confronto e di chiarimenti con l’Amministrazione”: “L’impressione – si legge ancora – è che alcune poste debitorie che andavano inserite nel bilancio di previsione sono state artatamente escluse e trasformate in ‘prossimi’ debiti fuori bilancio”.

“Sono tutti elementi che – seguita la nota del Partito democratico – , evidentemente, continueremo ad attenzionare, perché mettono a rischio le casse del Comune “.

Questione portavoce. Il Partito Democratico annuncia “un esposto all’Ordine dei giornalisti nei confronti del portavoce del sindaco di Paternò per violazione della legge 150/2000”, la norma sulla Disciplina delle attività di informazione e di comunicazioni nelle pubbliche amministrazioni”.

“Apprendiamo – conclude la nota Dem – , non senza stupore, che il dott. Di Bella, ben remunerato a carico delle tasche dei cittadini di Paternò, con un prelievo di 18 mila Euro dal fondo di riserva dell’ente, continua in palese violazione della suindicata norma ad agire in palese stato di incompatibilità e conflitto di interessi, arrivando persino ad attaccare meschinamente la seconda carica istituzionale della città. Per queste ragioni presenteremo prontamente un esposto all’ ordine dei giornalisti per ogni opportuno provvedimento”.

Nella foto: il municipio di Paternò (Catania)

Redazione