“Vietare i botti a tutela di ambiente e animali. Urge un’ordinanza come negli anni passati”. Legambiente lancia un “appello urgente” al sindaco di Catania Salvo Pogliese affinché in extremis possa vietare i fuochi d’artificio che “ogni anno causano morti e feriti in tutta Italia fra gli uomini, ma anche fra gli animali, e per di più, inquinano pesantemente”.
“Anche nel capoluogo etneo – dice la responsabile catanese di Legambient, Viola Sorbello – i botti di Capodanno sono responsabili di alte dosi di emissioni di PM10, ma per la notte di San Silvestro 2021 non c’è ancora nulla di ufficiale che li vieti. Legambiente Catania lancia, pertanto, un appello al sindaco Salvo Pogliese e chiede con la massima urgenza l’emanazione di un’ordinanza che vieti i fuochi di fine anno in città a tutela di ambiente e animali”.
“Negli ultimi giorni – dice Sorbello -, provvedimenti in questo senso sono stati presi in molti capoluoghi italiani, a cominciare da Milano dove, secondo l’ARPA della Lombardia, i fuochi di artificio sono responsabili del 6% del PM 10 presente in città durante l’intero anno”.
“Per la Sicilia – si legge nella nota di Legambiente -, gli ultimi dati risalgono al 2012 (https://www.arpa.sicilia.it/temi-ambientali/aria/linventario-delle-emissioni/), ma la comunità scientifica internazionale non ha dubbi circa il fatto che petardi e fuochi d’artificio rilascino nell’atmosfera massicce quantità di sostanze nocive, se è vero, come documentato dall’Agenzia ambientale britannica, che i quindici minuti di fuochi d’artificio sparati nel Capodanno 2000 a Londra in occasione delle celebrazioni per il nuovo millennio hanno prodotto più diossina di quanta ne avrebbe emessa un termovalorizzatore in 100 anni”.
“Dato per scontato che botti, petardi e fuochi d’artificio – spiega Legambiente Catania – sono ogni anno responsabili di traumi e ferimenti, soprattutto a danno di ragazzi e bambini, non va, poi, dimenticato che essi rappresentano un fattore di stress e di rischio per la vita di animali selvatici e domestici. Molti uccelli, ad esempio, muoiono di crepacuore o, volando via per lo spavento, si schiantano contro tralicci e palazzi, mentre frequenti sono i casi di cani e gatti colti da infarto o fuggiti da casa in preda al panico”.
“Le alternative per festeggiare senza recare danno a nessuno ci sono e in una città che voglia dirsi civile”, avverte Viola Sorbello. “L’amministrazione cittadina ha il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone per far sì che si possa accogliere il nuovo anno nel segno del rispetto per l’uomo e per l’ambiente”.
Redazione
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