Il 31 dicembre si conclude l’ultima fase del blocco degli sfratti. “Nel 2022 saranno più di 4000 le famiglie del nostro territorio che verranno coinvolte in questo dramma, ma dalle istituzioni si riscontra poco interesse”. Lo denuncia Agata Palazzolo, segretaria provinciale  del sindacato degli inquilini (Sunia): “Ciò avviene senza che sia stata predisposta alcuna misura utile a garantire alle tante famiglie catanesi che perderanno l’alloggio, il passaggio in una nuova casa”.

“Famiglie che in questi anni non sono state più in grado di sostenere  i canoni d’affitto anche a causa della perdita dell’occupazione conseguente alla pandemia”, dice Palazzolo.

“Il Sunia di Catania – prosegue – attende ancora che venga riconvocato il tavolo prefettizio per stipulare un accordo utile a scongiurare un’emergenza sociale senza precedenti”.

“Abbiamo più volte lanciato l’allarme – seguita la sindacalista – e chiesto che le istituzioni si facessero carico del gravissimo disagio abitativo di cui gli sfratti sono solo la tragica punta dell’iceberg. Purtroppo sembra che il problema non interessi alle istituzioni, a partire dal Comune con cui, eppure, avevamo definito un accordo per destinare il 70 per cento dei 4 milioni di euro assegnati per il contrasto alla povertà alimentare e abitativa post emergenza Covid, nonché per contrastare gli sfratti e a agevolare il pagamento dei canoni per coloro che non erano più in grado di onorarli”.

“Ma mentre con i Servizi sociali si definivano i criteri da inserire nel bando – denuncia Palazzolo -, la Giunta comunale ha dirottato tutto il finanziamento per lo sgravio della tari per i soggetti a basso reddito. Riteniamo che il Comune abbia  fatto una forzatura e scelto questa opzione esclusivamente  per rimpinguare le casse municipali, sottraendo queste somme sia al contributo alimentare che a quello abitativo. Il Sunia, così come la Cgil di Catania, ritiene inaccettabile questa gravissima sottovalutazione del problema sfratti e preannuncia, nel caso perduri questa situazione, ulteriori azioni di lotta”.

Redazione