In Sicilia si rafforza l’asse Renzi-Cuffaro attraverso la candidatura a sindaco di Palermo di Davide Faraone, presidente dei Senatori di Italia viva e braccio destro dell’ex presidente del Consiglio, leader del movimento, che nelle scorse settimane aveva rotto gli indugi prendendo le distanze dal centrosinistra e parlando di “laboratorio Sicilia” mediante la costituzione di un Grande centro anche con Forza Italia e con tutti i partiti e i movimenti che affollano l’area moderata.

L’occasione è stata data oggi dalla presentazione del libro di Gianfranco Rotondi, “La variante Dc”, alla quale  hanno preso parte – oltre all’autore – sia Totò Cuffaro (fresco di successo con la “sua” nuova Dc alle ultime elezioni amministrative svoltesi in Sicilia), sia che lo stesso Faraone. Se quest’ultimo ha ribadito la sua intenzione di candidarsi alla carica di primo cittadino del capoluogo siciliano, l’ex presidente della Regione Sicilia ha nicchiato, pronunciando un “no” prima e un “ni” dopo, che in politichese vuol dire: non escludere alcuna ipotesi per costituire il Grande Centro.            

Grande Centro che dovrebbe vedere il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché come altro protagonista del tavolo, un tavolo che al momento prevede una candidatura alternativa alla presidenza della Giunta siciliana di un personaggio alternativo all’attuale governatore Nello Musumeci (allo stato si fa il nome dell’ex sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, ma per le elezioni regionali del 2022 mancano diversi mesi e può accadere di tutto). 

Musumeci, dal canto suo, nei giorni scorsi, ha sorpreso tutti dichiarando che lui – a prescindere da queste manovre – si candiderà lo stesso.

Le amministrative di Palermo – che si svolgeranno nello stesso periodo – offriranno la possibilità di collaudare i nuovi equilibri in vista delle regionali e delle nazionali. Insomma, ancora una volta la Sicilia si rivela terra di esperimenti importanti.          

E così anche la presentazione di un libro può rappresentare un momento per fare intese e per lanciare messaggi.   

Ecco cosa ha detto Davide Faraone: “Ho fatto la scelta con determinazione, pensando ai guai di Palermo e che la mia esperienza a Roma possa essere utile alla mia città. Sarà una campagna elettorale dura e difficile. Quali alleanze? Vedremo. Intanto c’è Faraone”.

Così Totò Cuffaro: “Mi auguro che a Palermo ci sia un sindaco centrista, moderato e se c’è la possibilità spero sia donna”.  E poi: “Ancora non ne ho viste di candidature femminili, anzi qualcuna da schieramenti che non sono da me prediletti. Se non c’è la candidatura di una donna ragioneremo su quelle che ci sono. Non ho in mente un nome, già ce ne sono tanti, ragioniamo su quelli che ci sono”. 

Nella foto: Davide Faraone e Matteo Renzi

Barbara Contrafatto