Malta sembra non essere mai paga di nuovi scandali, questa volta legati al settore della Sanità Pubblica. Ed ancora una volta, anche tra le righe di questa vicenda, appare il nome dell’ex Primo Ministro Joseph Muscat.

Secondo quanto riportato negli scorsi giorni dai quotidiani nazionali Times of Malta e Malta Indipendent, sembra che Muscat abbia ricevuto un grosso pagamento dilazionato fino all’estate del 2020 – mesi dopo dalle dimissioni dello stesso dalla sua carica di Premier – per una cifra pari a 60 mila Euro, in base a un contratto di consulenza a tempo indeterminato tra lui ed una società svizzera, finanziariamente collegata alla Steward Health Care, la più grande rete di assistenza sanitaria guidata da medici privati e contribuenti negli Stati Uniti. Con sede a Dallas, la Steward gestisce 37 ospedali negli Stati Uniti e nel Paese di Malta, ricevendo regolarmente i migliori riconoscimenti per qualità e sicurezza, descrizione davvero rosea dell’azienda, almeno stando alla dicitura a cui si può venire a conoscenza attraverso il web.

Da quanto si deduce dal rapporto pubblicato dai quotidiani maltesi, la società svizzera Spring X Media, aveva a sua volta ricevuto qualche anno fa 3,6 milioni di euro dall’azienda sanitaria maltese Vitals Global Healthcare al fine di ottenere la concessione ospedaliera, lo stesso giorno però in cui la Steward dichiarò di aver finalizzato con il Governo un milionario accordo per rilevare i tre ospedali dell’isola di Malta.

In questo groviglio di eventi, una sola cosa sembra essere certa: le relazioni tra la maltese Vitals Global Healthcare e la statunitense Steward Healthcare – anche attraverso “la complicità” di aziende terze – sono fallite, con il solo risultato di un Governo che a tutt’oggi appare combattuto tra la totale cancellazione dell’accordo sulle concessioni ospedaliere ed una possibile modifica sostanziale dei termini contrattuali, il tutto per non perdere un “pesce grosso” come la Steward ed un sicuro sostegno finanziario per la Sanità del Paese.

La vicenda aveva tuttavia dei precedenti: inizialmente fu previsto un investimento pari a 200 milioni di euro per risanare il deficit della Sanità Pubblica maltese, denaro che a quanto sembra non arrivò mai; la Steward Health Care in qualche modo si era paracadutata per “salvare” la situazione. E in effetti, ci sarebbe da discutere a che gioco stia davvero giocando la Steward Healthcare con gli ospedali pubblici di Malta, ma ancor di più sul perchè una società sanitaria statunitense possa aver dimostrato un così particolare interesse per una piccola isola del Mediterraneo, tanto da aver voluto stipulare persino degli accordi sanitari. In questo contesto non del tutto chiaro, non c’è da meravigliarsi se l’Ufficio Nazionale dei Controlli (NAO), dopo aver esaminato l’improvvisa richiesta dell’azienda sanitaria statunitense, fosse arrivata alla conclusione di un accordo molto probabilmente illegale.

La prima che gridò più di 4 anni fa allo scandalo sulla Sanità, e solo pochi mesi prima del suo assassinio, fu la giornalista proprio Daphne Caruana Galizia (assassinata con un’autobomba a malta il 16 ottobre 2017) nominando diversi funzionari politici – tra cui Keith Schembri, nonchè la stessa azienda sanitaria maltese Vitals Global Healthcare -, denunciando concessioni trentennali dal valore incalcolabile, dirottamenti di ingenti somme di denaro e continui rimpalli di commissioni tra politici, imprenditori ed aziende.

Joseph Muscat che ruolo contiua ad avere in tutta questa vicenda? Da quanto appreso dai quotidiani maltesi, Muscat partecipò agli incontri tra la Steward ed il Premier attualmente in carica Robert Abela, confermando che l’azienda sanitaria statunitense avesse rinegoziato i termini dell’accordo, accordo a quanto sembra ancora in corso. Oramai l’ex Premier sembra essere più che abituato ad esprimersi attraverso i social. Anche questa volta mediante un post pubblico su Facebook ha respinto le “solite” accuse di corruzione, ribadendo di aver ricevuto dei pagamenti dalla Spring X Media – senza tuttavia specificarne il reale valore – solo in veste di consulente ed in nessun modo legato a progetti del Governo maltese.

“[…] Negli scorsi giorni , il Times of Malta mi ha chiesto in merito al lavoro che ho svolto dopo essermi dimesso dall’incarico di Primo Ministro. Anche se non mi risulta che abbiano mai chiesto ad altri Primi Ministri (e persino ad alcuni Ministri) del lavoro e sui ruoli assunti dopo le dimissioni, non ho avuto remore a rispondere, sono completamente trasparente. Tuttavia nell’articolo, il quotidiano non dice che ho svolto lavori per la Spring X Media, come già sanno, concentrandosi piuttosto sull’aver ricevuto una quantità di denaro, nonchè insinuando che mi sia stato dato un presunto e sospetto compenso, per favorire una transazione del valore di milioni. […] Ho ricevuto i pagamenti per incarichi svolti nell’arco di un certo numero di mesi e certamente non si avvicinano agli importi dichiarati dal quotidiano” ha scritto Muscat.

Le dichiarazioni dell’ex Premier, non spiegano il collegamento tra la società svizzera e la statunitense Steward. Per il numero inquietante di lacune nei fatti, la polizia maltese ha aperto un’indagine in merito al caso. Si potrebbe pensare – anche in base alle indagini ed alle inchieste svolte negli ultimi quattro anni – che tutto questo stato di cose sia dovuto ad un “mix” di corruzione, avidità e pura incompetenza. Resta da vedere chi ha beneficiato di tutto ciò, e continua ancora a farlo.

Valentina Contavalle