In Sicilia, che in serata aveva solo pochi risultati definitivi sulle comunali, l’alleanza Pd-M5s spodesta il centrodestra dal comune di Caltagirone (Catania) dove sembra ce l’abbia fatta al primo turno Fabio Roccuzzo, che è avanti col 54% delle preferenze. Il candidato del centrodestra, Sergio Gruttadauria, vice del sindaco uscente, Gino Ioppolo, che non si è ricandidato, ha oltre il 40% delle preferenze.

Nella regione dove si è votato in 42 comuni (13 con più di 15mila abitanti) l’affluenza è stata del 56,66%. Erano chiamati alle urne 537.294 elettori. I votanti sono in calo in tutti i comuni: a San Cipirello (Palermo) ha votato il 39,5% con un calo del 28,85% e l’unica candidata sindaco non è stata eletta perchè non è stato raggiunto il quorum.

A Caltagirone Fabio Roccuzzo viaggia nettamente verso la vittoria al primo turno. E’ un risultato importante se si considera che qui il Centrodestra si è presentato unito e compatto a sostegno del suo candidato. Ma qui a Caltagirone regge l’accordo tra PD e Cinquestelle: un esito che conferma i risultati conseguiti anche nelle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre nel resto d’Italia. Caltagirone è il modello da seguire in Sicilia”. Mentre il sottosegretario del M5s alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, afferma: “Risultati entusiasmanti per il M5s in Sicilia: ad Alcamo, Favara e Caltagirone si va verso vittoria al primo turno. San Cataldo e Lentini al ballottaggio. Questo dimostra la grande capacità di fare sinergia sui territori e rafforzare, passo dopo passo, l’asse innanzitutto con il Pd e con altre forze di sinistra e civiche. Caltagirone è l’avviso di sfratto al Governo Musumeci perché dimostra che la coalizione del M5s-Pd e forze di sinistra battono il centro destra anche se unito”.

Mistretta (Messina) va verso una vittoria schiacciante il candidato sindaco Sebastiano Sanzarello che, con lo spoglio non ancora completato, sarebbe al 70% dei voti. Politico di lunghissimo corso, consigliere provinciale, deputato regionale, senatore, europarlamentare, Sanzarello era stato definito te giorni fa il presidente della commissione antimafia Nicola Morra “impresentabile” perchè accusato di concussione: avrebbe percepito tangenti della sanità. “Io non sono impresentabile e potevo candidarmi” aveva ribattuto il candidato che è stato condannato in primo grado a 4 anni ma in appello nel 2018 il reato è stato prescritto. Rimane aperto un altro troncone del processo.

Nella foto: panorama di Caltagirone

Ansa