“Per i danni causati dalle alluvioni del 2018, tante aziende agricole siciliane tagliate fuori e senza risarcimenti”. Lo denuncia Giorgio Pasqua, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione all’Assemblea regionale siciliana.  

La vicenda riguarda gli ingenti danni subiti dalle aziende agricole nell’ottobre 2018, quando in tutta la Sicilia forti raffiche di vento e alluvioni misero in ginocchio le produzioni agricole, oltre a provocare evacuazioni di numerose famiglie e la perdita di ben 29 vite umane. 

“Finora – dice Pasqua – risultano 599 istanze ammesse in tutta la Sicilia: sono stati concessi contributi per 11,7 milioni di Euro, a fronte dei 53 milioni richiesti. Ma c’è un fronte di richieste molto più ampio, per centinaia di milioni di euro, che non è stato nemmeno preso in considerazione, molto probabilmente a causa di difformità ed errori nell’applicazione della direttiva del 12 luglio 2019 emanata dal commissario delegato per l’emergenza, che regola le richieste di contributi”. 

“Il Governo nazionale – ricorda il deputato pentastellato – mise subito a disposizione le somme necessarie per il ripristino delle strutture danneggiate o distrutte, ma la Regione, attraverso la Protezione Civile, ha impiegato quasi due anni per esitare le pratiche. Dalla presentazione delle istanze, iniziata nel luglio 2019, solo lo scorso 4 marzo sono stati pubblicati gli elenchi provvisori dei beneficiari, in un’area recondita del portale web, di difficile accesso e senza aver dato alcuna diffusione. Non si trova un elenco delle istanze rigettate e quindi molte aziende escluse non hanno potuto conoscere le motivazioni e replicare al provvedimento”. 

“La cosa più grave – spiega Pasqua – riguarda le enormi e incomprensibili incongruenze fra le cifre indicate nelle perizie asseverate, presentate dalle aziende, e le cifre ammissibili a contributo: emergono tagli dal 62 per cento ad oltre il 97 per cento di quanto richiesto. Ancora, alcune spese sono state cassate per mancanza di documenti che però non erano richiesti. Inoltre, le spese riconosciute sono state ridotte del 50 per cento per tutti i richiedenti: questo doveva avvenire solo per le aziende dotate di polizza assicurativa contro i danni, e per evitare duplicazioni di risarcimenti (un principio generale in campo assicurativo), mentre il taglio è stato applicato a tutti e senza aver chiesto se si avesse una polizza assicurativa”.

“Insomma – spiega Pasqua -, sembra quasi che gli uffici abbiano interpretato al contrario quanto scritto da loro stessi nella direttiva. Tutto questo è avvenuto senza la possibilità di un contraddittorio tra le parti, un fatto assurdo”, che ricorda come i contributi “dovevano essere erogati entro il terzo anno dall’evento stesso, come recita la normativa europea, e quindi entro questo mese di ottobre”. 

Il deputato regionale chiede chiarimenti al presidente Musumeci e all’assessore all’Agricoltura, Scilla, sulla corretta applicazione della direttiva del 2019, oltre all’eventuale ricalcolo degli importi spettanti alle singole aziende e la pubblicazione degli elenchi delle aziende escluse e delle relative motivazioni. 

Redazione