“In questo frangente storico e soprattutto alla luce degli odierni disagi che si stanno continuando a subire, la Zona industriale di Catania ha bisogno di tutto tranne che di sterili, inutili e dannose polemiche tra vari enti, compreso l’immancabile scaricabarile”.
Questa la dichiarazione del segretario territoriale dell’Ugl catanese, Giovanni Musumeci, e dei segretari delle federazioni provinciali Metalmeccanici e Chimici, Angelo Mazzeo e Carmelo Giuffrida, che commentano il botta e risposta tra Regione e Comune in relazione all’utilizzo di fondi del “Patto per la Sicilia”.
“Mentre ci accingiamo a dover gestire le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza – dicono i sindacalisti – , lo scambio di accuse su un processo che, a nostro avviso, dopo 5 anni dovrebbe andare spedito è surreale. Per chi, come noi, fino ad oggi ha auspicato e cercato in ogni modo di favorire il processo di potenziamento del sito produttivo della nostra città, leggere simili dichiarazioni fa davvero montare tanta rabbia”.
“Proprio perché temevamo si arrivasse a questo – affermano -, in tempi non sospetti avevamo chiesto più di una volta la nascita di un coordinamento tra tutti gli attori istituzionali competenti nell’ambito dei blocchi della Zona, ovvero la Regione siciliana, la Città metropolitana di Catania e Palazzo degli Elefanti. Di fronte ad un cortocircuito del genere, quindi, non possiamo che rilanciare la proposta, anche in vista dell’arrivo dei finanziamenti del Pnrr”.
“Siamo infatti convinti – spiegano i rappresentanti Ugl – che, attraverso un tavolo tecnico continuo e costante, la gran parte delle incomprensioni si andrebbe a superare evitando così deprimenti scambi di accuse tra chi invece dovrebbe fare le cose. Richiamiamo quindi lo spirito di collaborazione, in particolare adesso che le autonomie e gli enti locali lamentano grandi difficoltà in relazione alla preoccupante esiguità delle risorse umane (a partire dai tecnici)”.
“Chiediamo per l’ennesima volta che, anche in questa partita, sia rimessa in gioco la ex Provincia regionale (oggi Città metropolitana), ente mediano che ha ancora strutture e professionalità utili allo scopo di fungere da funzione di coordinamento tra chi è chiamato a gestire con criterio la Zona industriale, che non merita di rimanere in queste condizioni”.
“Infine – seguitano Musumeci, Mazzeo e Giuffrida – non possiamo che prendere atto della volontà di Confindustria Catania di riunire allo stesso tavolo imprenditori ed enti compresa qualche società partecipata”.
“Senza alcuna polemica e con lo spirito puramente costruttivo – puntualizzano i sindacalisti – ci piace ricordare che nell’area industriale ci sono anche i lavoratori, quelli che ogni giorno con orgoglio e spirito di sacrificio (talvolta rischiando la pelle) contribuiscono a portare in alto il nome delle nostre imprese. Ecco, non vogliamo che si parli di lavoratori solo quando si tratta di crisi (e speriamo che i venti negativi che stanno spirando in queste settimane in qualche stabilimento vengano spazzati via) ma siamo convinti che chi produce abbia la stessa dignità di sedere a fianco di chi investe”.
Nella foto: uno scorcio della Zona industriale di Catania
Redazione
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