Dopo la battaglia per evitare la mega cementificazione della spiaggia attraverso un intervento invasivo sul porto, il movimento No Marine Resort di San Vito lo Capo – nato per scongiurare questo pericolo – no abbassa la guardia e prende posizione anche in questi giorni in cui il Consiglio comunale del paesino turistico in provincia di Trapani ha messo al centro della propria attività proprio la struttura portuale, chiedendo alla Regione Sicilia che il Comune dica la sua sul Piano regolatore che dovrà programmarne l’attività per i prossimi anni.

Nel comunicato di No Marine Resort si chiede ‘trasparenza’ all’Amministrazione comunale e si pongono alla stessa alcune domande, dato che ‘San Vito lo Capo vive anche del suo porto e vuole decidere per il proprio futuro’. E per raggiungere questa finalità è essenziale, per il movimento, che ‘il porto venga tutelato’.

‘Questo non significa – prosegue la nota – accettarne passivamente ogni aspetto, anche le criticità, ma al contrario rendersi conto che solo un’attenta attività amministrativa di conoscenza e programmazione può contemperare le esigenze economiche dell’infrastruttura, i fattori di sicurezza, modernizzazione a quelli naturalistici del comprensorio’.

‘Questa attività amministrativa a San Vito va avanti da almeno 50 anni. Il porto, fonte di sostentamento per molti cittadini, è stato oggetto di studi, di ipotesi di riqualificazione e di dibattito, usati come arringa da palco in numerose tornate elettorali, senza che mai si sia arrivati a una soluzione’.

Poi una sfilza di domande. Perché si parla nuovamente del nostro porto?’. No Marine Resort ricostruisce i passaggi  salienti relativi agli ultimi giorni.

‘Nelle ultime due settimane – scrive – assistiamo a due importanti passaggi. Il primo. Il 7 settembre scorso la Giunta Comunale ha deliberato di richiedere all’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente che il Comune di San Vito venga delegato per la redazione del Piano Regolatore del Porto. Il secondo. Il 16 settembre lo stesso Consiglio ha ratificato all’unanimità la delibera’.

‘Ma cos’è il piano regolatore del porto?’. Si tratta – afferma il comitato – di ‘un elaborato da predisporre per le aree portuali, che delimita l’ambito e l’assetto complessivo del porto e individua le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree interessate’.

‘La redazione del piano regolatore dei porti di seconda categoria, seconda e terza classe (come il nostro), compete all’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente, che può delegare il comune interessato, su richiesta del consiglio comunale. Il nostro Consiglio Comunale, quindi, sulla scorta di quest’ultima previsione, ha chiesto di poter elaborare il proprio Piano Regolatore Portuale’.

‘Quindi è un bene – dice il comitato – che l’amministrazione locale si faccia carico di una simile attività. Perché essa è senz’altro l’entità più vicina ai cittadini, al territorio ed alle sue esigenze; ed è oltretutto la legittima portatrice della visione politico-economica che dovrebbe guidare le sorti del nostro comprensorio’.

‘La presa di posizione unanime del Consiglio Comunale – seguita diplomaticamente il Comitato – ci allieta e ci fa pensare ad una neonata, quanto benvenuta, maturità consiliare’.

‘Sulla base di tutte queste premesse’, gli scriventi pongono altre quattro domande alla Giunta Comunale al fine di ‘fare maggiore chiarezza sull’itinerario intrapreso’, ma al tempo stesso chiedono, come detto, ‘trasparenza’ sull’iter da intraprendere.

‘1. Non abbiamo letto – sostengono i militanti del movimento – tra le premesse alla delibera di Giunta n. 119 un aspetto da noi considerato essenziale: la tutela ambientale, nella specie, del tratto di costa che accoglie la nostra baia di sabbia corallina. Come mai non si è sentita la necessità di esprimere in premessa il prioritario interesse alla tutela ambientale della spiaggia, inscindibilmente legata alle sorti del porto, ed anche alla conclamata influenza che quest’ultimo può avere sul fenomeno dell’erosione costiera? Leggiamo, invece, con grande interesse la volontà dominante di salvaguardare la nostra marineria, dotandola di spazi sicuri e funzionali. Con altrettanta apertura accogliamo la volontà, condivisa, di attrezzare un porto moderno e funzionale’.

‘2. Leggiamo anche che “il turismo legato alla fruizione del mare rappresenta la parte preponderante delle presenze turistiche nel territorio comunale”. Chiediamo, dunque, alla nostra Giunta di specificare meglio cosa si intende per “turismo legato alla fruizione del mare”. Cioè, rispetto alle presenze complessivamente registrate nella nostra località, è preponderante il turismo legato alla fruizione della spiaggia? O è preponderante il turismo legato alla fruizione del porto? Ci piacerebbe, se possibile, conoscere i dati. Si tratta di un elemento di non poco conto, considerato che il mercato dei porti turistici è di fatto un fallimento “globale” tutto all’italiana e, dunque, ci stupirebbe se San Vito Lo Capo si muovesse in controtendenza’.

‘3. Non ci conforta, questo dobbiamo dirlo, la premessa per cui “il porto dovrà cogliere tutte le opportunità” di fornire servizi connessi alla portualità. Cogliamo l’occasione, quindi, per chiedere che cosa si intende precisamente per “cogliere tutte le opportunità”? Si intende che il nostro paese, in quanto si affacci sul mare, deve necessariamente offrire ogni genere di servizio connesso alla portualità, con conseguente aumento del traffico marittimo di  fronte alla nostra spiaggia? Se si, sono state fatte delle valutazioni, anche solo approssimative, riguardo l’impatto che una simile circostanza potrebbe avere rispetto ai bagnanti in termini di inquinamento, cattivi odori, rumore, qualità delle acque?’.

‘4. In ultimo, non per importanza, chiediamo di sapere che cosa significa precisamente che “il porto dovrà cogliere tutte le opportunità di fornire servizi […] come anche servizi passeggeri coast to coast?”. Come definirebbe il servizio coast to coast? A che genere di imbarcazioni, e con quale frequenza, sono riferibili tali servizi nella prospettiva del redigendo piano regolatore portuale?’.

Quattro semplici domande – afferma No Marine Resort non senza una punta polemica – che richiedono ‘trasparenza’ . E un ‘augurio’.

‘Se apprezziamo tantissimo – si legge – che l’Amministrazione si muova finalmente per affrontare un’annosa questione quale è quella dell’infrastruttura portuale, riteniamo altresì importante che la visione politico-economica di lungo termine deve essere chiara’.

‘E’ rispetto al porto ed alla destinazione che ad esso si vuole dare, che San Vito si gioca una grossa fetta del proprio futuro. Il nostro augurio è che il percorso appena iniziato possa diventare l’occasione per mettere il nostro porto al centro di un concorso pubblico di idee, o di simile strumento, che ci consenta di godere di una infrastruttura avanguardistica, che sia fonte di orgoglio e vanto da parte di tutti’.

Nella foto, il golfo di San Vito lo Capo con la spiaggia e il porto

Redazione