A Belpasso (Catania) siamo sempre alle solite. Si riesce a parlare solo di una politica di piccolo cabotaggio ( con la p minuscola), senza avere la capacità e il coraggio di trasformare l’iniziale in una bella maiuscola degna di quello per la quale essa è finalizzata: il perseguimento del Bene comune.

Non si vedono i veri e gravi problemi in cui versa il nostro paese da moltissimi anni, ma si vive di slogan, di polemiche sterili, di annunci sui Social, di strapuntini di governo e di sottogoverno: insomma, tutto è ridotto ad una perenne campagna elettorale.

Da troppi anni la nostra cittadina è stata dimenticata dalle varie Amministrazioni che si sono succedute, sarebbe ora che ci rendessimo conto quanto sia diventata invivibile, sia per noi residenti, sia per quei famosi “turisti” che dovrebbero arrivare a frotte e che, invano, aspettiamo da tempo.

Non possiamo continuare a sentire sempre le stesse storie da questo o da quest’altro a prescindere dal colore o dallo schieramento politico. Mi dispiace dirlo ma i problemi di Belpasso sono ben altri rispetto a quelli che ci vengono prospettati ufficialmente: vecchi, stravecchi, urgenti e di estrema importanza. Per cui sarebbe ora che qualcuno ci mettesse mano da subito, senza guardare l’interesse del singolo ma quello di una intera comunità.

Mi indigno nel dover sentire i commenti di persone o amici che vengono da fuori e che fanno sempre la stessa domanda: ma voi Belpassesi vi siete mai resi conto che il vostro paese è fra i più belli della provincia di Catania per le potenzialità che possiede?

Francamente fa male non sapere cosa rispondere. Per poter vivere il paese prima bisogna renderlo vivibile: qui invece mi fa l’impressione che per molti vige l’anarchia e l’esigenza insopprimibile di visibilità.

Mi auguro che i Belpassesi, quanto prima, se ne rendano conto e non continuino a fare come le tre scimmie, cominciando ad interessarsi personalmente come altri stanno cercando di fare. Dobbiamo capire che a prescindere da quello che possano essere le nostre scelte politiche, dobbiamo essere noi a pretendere che gli Amministratori facciano pienamente il loro dovere nei confronti di tutta la cittadinanza e senza alcuna distinzione.

Mario Prastani