“Dopo i numerosi solleciti, ufficiali e non, il sindaco di Belpasso (Catania), Daniele Motta, ha inviato una lettera di diffida al direttore dell’ACOSET S.p.a. mettendo per conoscenza la Prefettura di Catania e l’Assessorato Regionale Acqua e Rifiuti. Un atto forte ma dovuto, reso necessario dalla abnorme sfera di disagi che la reiterata mancanza d’acqua ha causato e sta causando ai cittadini del Comune di Belpasso”.
Questo l’incipit del primo cittadino etneo nel dare la notizia della diffida nei confronti dell’Azienda che gestisce l’erogazione idrica di Belpasso e di altri comuni della provincia di Catania.
“Davvero troppa la pazienza esercitata da miei concittadini – dichiara il sindaco Motta – duramente provati da tale disagio nel corso di tutto il periodo estivo in cui la fornitura idrica da parte dell’ACOSET è avvenuta a singhiozzi, creando situazioni a dir poco disastrose. Una situazione che ha anche il sapore della beffa – continua il sindaco – considerando le rassicurazioni da parte della società ACOSET sulle tempistiche stimate per la risoluzione del problema e l’appello alla popolazione circa l’utilizzo ponderato dell’acqua per non gravare sulla siccità delle falde acquifere”.
“Tutto ha un limite – aggiunge il primo cittadino – e questo limite è stato superato già parecchio tempo fa, tanto più che tale situazione costituisce un potenziale rischio per la pubblica igiene anche nell’ottica Coronavirus”.
“La preoccupazione dell’Amministrazione Motta – si legge nella nota dell’Amministrazione comunale – abbraccia più fronti: a breve ripartirà la scuola ed eventuali interruzioni idriche rappresenterebbero un gravissimo inconveniente igienico-sanitario per la salute degli alunni. Inoltre, la mancata e discontinua erogazione d’acqua crea gravi disagi anche economici, agli esercenti, attività commerciali e artigianali”.
“Mi aspetto che la diffida – conclude Motta – possa immediatamente e definitivamente portare ad una risoluzione del problema”.
Nella foto: il sindaco di Belpasso (Catania) Daniele Motta
Redazione
Quando si dice che l’ipocrisia si fa scienza.
In estate, quando il servizio idrico non ha zoppicato, il sindaco si è affidato a “numerosi solletici ufficiali e non…”. Appena inizia la stagione delle piogge fa la voce grossa.
Ancora una dimostrazione di scarsissima conoscenza del territorio, usi e malcostumi.
La siccità è un dato di fatto incontestabile e l’uso razionale delle risorse idriche una necessità.
La domanda da rivolgere al sindaco Motta (e a suoi) è: quanta acqua potabile viene sprecata per uso irriguo da coloro che in estate annaffiano prati, vigneti, frutteti ecc…? Prima di “tuonare” diffide strumentali, non sarebbe opportuno dimostrare che si combatte lo spreco?