Ripartire dalla cultura e contaminare la politica – specialmente in questi giorni di campagna elettorale – affinchè faccia crescere una straordinaria città d’arte come Caltagirone, in provincia di Catania. E’ quanto chiede ai candidati al Consiglio comunale e alla poltrona di Sindaco un gruppo di cittadini attraverso una raccolta di firme sulla piattaforma change.org.   

“Ripartire dalla cultura – si legge nella petizione – significa immaginare la Caltagirone del futuro come una città sostenibile, dinamica, innovativa, un autentico laboratorio di creatività, un vero scrigno di arte e bellezza. Vogliamo infatti che la nostra sia una città giovane, in grado di attrarre investimenti, di espandere i propri servizi, una città accogliente, pulita, verde, inserita in un contesto territoriale virtuoso e meta obbligata per i turisti”.

La petizione in pochi giorni ha superato le 250 firme. L’appello è quello ‘di impegnarsi per migliorare la cultura in città e renderla, quindi, più attrattiva anche per i giovani’.

“L’idea”, spiegano i promotori, “nasce dall’amore per la città e quindi dal desiderio di rilanciare Caltagirone collocandola su un piano più elevato, che certamente merita, dato il suo enorme potenziale – purtroppo non adeguatamente sfruttato –. E questo processo dovrebbe avvenire proprio attraverso la cultura, motore inossidabile di sviluppo territoriale sostenibile: basti pensare a comuni del sito UNESCO del Val di Noto (di cui anche Caltagirone fa parte) quali Scicli o Noto, che hanno fatto leva proprio sulla valorizzazione del proprio patrimonio artistico per trainare economia e sviluppo locale’.

Caltagirone. Panorama. Sopra, uno scorcio della suggestiva Scalinata artistica in ceramica

‘Con l’occasione delle amministrative – scrivono i promotori – bisogna voltare pagina per quel che concerne la politica culturale: infatti le amministrazioni susseguitesi negli ultimi trent’anni non hanno messo in campo risorse e sforzi adeguati al contesto di Caltagirone, anzi – spiegano -, hanno spesso trascurato il patrimonio artistico della città’.

‘Questo – viene puntualizzato nella petizione – è purtroppo sfociato in numerosi episodi sintomo del degrado in cui esso versa, ad esempio l’incendio doloso appiccato alle palme del viale d’ingresso dell’ex istituto agrario (ex convento dei cappuccini) e il crollo della volta affrescata della chiesa del Carmine’.

‘Tra i precedenti – recita il documento – è impossibile non menzionare lo sventramento di alcuni palazzi storici e la lottizzazione selvaggia di alcuni dei bellissimi parchi delle antiche ville nobiliari’.

‘L’offerta culturale – scrive il gruppo di cittadini – è progressivamente contratta: il museo civico è chiuso da alcuni mesi, le due chiese più belle, allo stato attuale, non sono visitabili.”

“Per raggiungere questi obiettivi”, prosegue il testo, “è però indispensabile e indifferibile ripartire adesso dalla valorizzazione del nostro splendido patrimonio artistico e culturale. Perché la cultura è motore inossidabile di sviluppo sostenibile e va pertanto resa protagonista delle prossime ricette di sviluppo economico locale, dopo aver preso atto che quelle messe in campo negli ultimi vent’anni si sono rivelate inefficaci alla prova dei fatti.”

Nel finale, i promotori elencano i punti fondamentali che, secondo loro, il prossimo Sindaco dovrebbe rispettare chiedendo “ai candidati di inserire nei propri programmi e impegnarsi fin da adesso a realizzare, una volta eletti, i sei progetti qui di seguito riportati, che rappresentano un solido punto di partenza nella progettazione della Caltagirone del futuro:

1. La riapertura del museo civico (ex carcere borbonico) e la collocazione del tritone di Camilliani al suo interno.

2. La convocazione di un tavolo tecnico con la Curia per mettere a punto un concreto programma di valorizzazione del patrimonio diocesano, finalizzato a rendere fruibili al pubblico le chiese più belle della nostra città.

3. La definitiva pedonalizzazione del centro storico, sulla quale molto si è discusso e pochissimo si è fatto negli ultimi anni.

4.     L’incremento dell’organico nel settore museale, con il bando di un nuovo concorso pubblico per l’assunzione di una figura dirigenziale, assente da quasi un decennio.

5.      Il restauro conservativo della scalinata di Santa Maria del Monte, autentica icona di Caltagirone, mediante la creazione di un partenariato che includa non solo i principali soggetti istituzionali ma anche importanti attori del settore privato.

6. La riqualificazione dell’ex carcere di San Bonaventura, un convento seicentesco da riportare al suo antico splendore, con la possibilità di creare al suo interno residenze e spazi di co-working per artigiani e artisti, oltre che nuovi ambienti espositivi all’avanguardia.

‘Chiediamo infine a tutti i candidati – si legge ancora – che durante questa campagna elettorale si parli maggiormente di temi di politica culturale, affinché si evitino le schermaglie. Amiamo e valorizziamo Caltagirone come merita”.

Redazione