E’ morta nei giorni scorsi una persona che, in silenzio, ha dato un contributo fondamentale alla Società e alla Storia del suo paese e dell’Italia intera. Pietro Scalisi, da sempre comunista, professore di Educazione artistica di Adrano (Catania), che negli anni in cui è stato assessore del suo Comune – quando sindaco era Nicola Bertolo – si è distinto per avere recuperato dall’oblio la figura del martire antifascista Carmelo Salanitro, sia attraverso alcune pregiate pubblicazioni di cui è stato autore, sia attraverso gli interessanti convegni organizzati da lui. Un’opera straordinaria, quella portata avanti da Scalisi che in una città martoriata dalla criminalità organizzata e dall’abusivismo edilizio, ha saputo tirare fuori la parte migliore di essa e farla conoscere in tutta Italia. Noi, come siciliani ed italiani, vogliamo ringraziarlo per la sua opera meritoria  e civile. 

Carmelo Salanitro. Sopra: Pietro Scalisi

Ecco come lo ricorda lo studioso Domenico Stimolo:

***   

“Pochi giorni addietro a ottantasette anni è morto ad Adrano ( Catania) Pietro Scalisi. Figura di primissimo piano, poliedrico nelle sue composite ed eccelse rappresentazioni culturali. Scrittore e pittore di grande spessore sociale e umano, già docente di Educazione artistica. Una sua opera pittorica, grandiosa, per dimensione e qualità, “ Omaggio al mio paese” raffigurante un ulivo che si intreccia con la fiorente natura, è collocata nell’Aula Consiliare.

Autore di numerosi libri, essenzialmente dedicati a valorizzare gli aspetti storici, artistici e ambientali del territorio di Adrano.

Impegnato da sempre nella vita politica adranita, nelle file della sinistra nell’ambito del Pci e del Pds, , tra fine degli anni settanta fino alla metà degli anni novanta del secolo scorso svolse diversi ruoli istituzionali nel Consiglio e nell’Amministrazione comunale: consigliere comunale, assessore per due volte ai Beni Culturali, e Vicesindaco. Rese operativa “ L’estate adranita” e attuò la riproposizione della “Rappresentazione dell’Angelicata”.

Fu cultore egregio del martire antifascista adranita prof Carmelo Salanitro, condannato dal Tribunale speciale della dittatura a 18 anni di carcere nel febbraio 1941 per le sue denunzie sugli orrori della guerra e le infamie liberticide del regime, assassinato nel Lager nazista di Mauthausen il 24 aprile 1945.

Fu promotore dell’importante Convegno Nazionale svoltosi nell’ottobre 1994 nell’Aula Consiliare del Comune di Adrano, “L’impegno civile del Prof. Carmelo Salanitro nel centenario della nascita”, presenti tra gli altri il figlio Nicola e la nuora Maria Scavuzzo Salanitro.

Nel 2016 pubblicò la ponderosa opera “ L’onore e la viltà, la Memoria di Carmelo Salanitro Martire del Libero Pensiero”. Una ricostruzione accorta e scrupolosa della vita, del pensiero e delle azioni del martire antifascista. Nell’aletta posteriore del libro scrisse: “Sono nato nel 1934 nella “vetustissima” città di Adrano, compresa tra il maggior fiume di Sicilia e il più grande vulcano d’Europa. Ho iniziato a disegnare, e poi a dipingere, negli anni cruenti della guerra e a scrivere all’alba del convulso terzo millennio. Tutte le mie opere figurative e tutti i miei libri ( questo è il settimo) parlano di persone e cose di questo mio amatissimo territorio”.

E’ sempre stato presente, con il suo contributo di riflessione, all’annuale manifestazione del 27 gennaio Giorno della Memoria indetta dall’Amministrazione comunale nel Giardino pubblico in onore dei deportati adraniti, antistante al busto di Carmelo Salanitro.

Negli ultimi anni, nel suo “rifugio di campagna”, in contrada Ruvolita aveva esternato la sua innata dote di artista trasformando il luogo in Casa-Museo, installazioni pieni di colori come inno alla vita e all’impegno civile.

Adrano e la provincia di Catania perdono un insigne uomo di cultura che ha sempre agito per non fare disperdere la Memoria, valorizzando la pace, l’accoglienza e la solidarietà, con attenzione particolare alle nuove generazioni”.

Redazione