Maurizio Jack Giustolisi è un giovane maratoneta catanese che lavora nello stabilimento etneo della STMicroelectronics. Per tre mesi ha lottato tra la vita e la morte a causa del Covid-19. Ma dopo essere uscito dall’ospedale, il suo percorso fatto di interventi e riabilitazione, oggi è complicato dalla burocrazia.

A segnalare la sua storia è Gabriele Cataldo, sindacalista dell’Ugl (responsabile dell’Ufficio provinciale Politiche della disabilità), amico e collega di Giustolisi, che dice. “Maurizio ha sconfitto il Covid, ma non riesce a battere la burocrazia! Da quando è ritornato a casa, vive in sedia a rotelle e ha già subito la prima delle due operazioni che lo riporteranno a camminare, dopo il blocco delle anche dovuto ai nove mesi totali di degenza”.

“Nel contempo – racconta il sindacalista – , nell’ambito del processo di recupero, sono fondamentali le attività riabilitative alle quali si accede solo con il riconoscimento dei benefici previsti dalla legge n° 104 del 1992. Da circa cinque mesi, Jack attende di essere convocato per la visita, passaggio indispensabile per ottenere il riconoscimento dell’invalidità, ma ancora oggi dall’organismo preposto tutto tace e senza il relativo verbale, Jack non può accedere a quella riabilitazione che gli consentirebbe di tornare ad una vita quasi normale”.

Maurizio Jack Giustolisi in una foto del 2017. Sopra: il maratoneta catanese durante una gara (foto tratte dal profilo Fb)

“Siamo consapevoli – afferma Gabriele Cataldo – degli enormi ritardi nell’espletamento delle procedure di esame delle numerose istanze per la richiesta di invalidità che sono pervenute in questo periodo di pandemia, ma a nome dei molti utenti e, soprattutto, del nostro amico Maurizio Jack, lanciamo un appello alle istituzioni locali e regionali, coinvolgendo Inps e Azienda sanitaria provinciale di Catania, perché si possa trovare con urgenza una soluzione per accelerare i tempi e garantire le prestazioni”.

“Siamo disponibili – spiega il rappresentante sindacale – a sederci immediatamente attorno ad un tavolo per non lasciare soli coloro che hanno bisogno, come Jack, di ottenere quanto previsto dalla legge n° 104 e per le loro famiglie che invocano questo genere di sostegno”.

Alla fine, Cataldo vuol lanciare l’appello di Maurizio Jack Giustolisi: “Quando Maurizio si è ammalato, purtroppo, non era iniziata la campagna per la vaccinazione. Lui è senza dubbio uno dei più diretti testimoni della ferocia di questo virus che, da brillante sportivo, dopo avergli fatto vedere la morte in faccia, lo ha ridotto a dover condurre una vita diversa e mai immaginata prima d’ora, in attesa di riprendere quantomeno una normalità”.

“Oggi – dice l’esponente Ugl – una valida arma per prevenire le gravi conseguenze del Covid-19 c’è: il vaccino. Per questo non possiamo che sensibilizzare chi non si è ancora immunizzato, magari per paura o per cattiva informazione. Il Covid è una variabile maledetta e la percentuale di ricoverati tra i vaccinati è irrisoria rispetto a quella dei non vaccinati, alcuni dei quali hanno continuato ad incrementare la lista dei decessi. C’è questa opportunità che nella nostra provincia si può cogliere in numerosi punti, per evitare che una vita finisca in tragedia e che la variante continui a diffondersi”.

Luciano Mirone