“Confusione, smarrimento e preoccupazione. È ciò che, questa mattina, i direttori ed i lavoratori in servizio negli uffici postali siciliani, alla riapertura hanno provato a seguito dell’ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che da venerdì scorso ha imposto l’accesso ai servizi di sportello ai soli titolari di Green pass”.
Ad evidenziare lo stato di disagio è la federazione provinciale dell’Ugl comunicazioni Poste che, con una nota a firma dei segretari delle province di Catania, Palermo, Agrigento e Trapani, ha inviato ai vertici regionali aziendali “di intervenire sulla questione”.
“Non basta un semplice cartello esposto all’ingresso delle filiali per risolvere il problema. Anche l’assenza di un servizio di portierato complica tutto questo e, dunque, ancora adesso non si capisce chi deve controllare”, fa notare il segretario catanese della Ugl comunicazioni Poste, Simone Summa.
“Oltretutto -dice il sindacalista – l’assenza di un adeguato servizio di vigilanza armata negli uffici, sta alimentando la paura dei dipendenti chiamati a fare rispettare il provvedimento”.
“Il tutto – afferma -, a prescindere dal fatto che, sull’atto presidenziale, pende il nuovo riscontro del Garante della privacy, motivo per cui la questione dell’applicazione dell’ordinanza si tramuta in un doppio problema”.
“A quanto pare – spiega Summa – la nostra segnalazione è stata ascoltata e la nostra azienda è intervenuta tempestivamente chiedendo chiarimenti alla Regione su come affrontare la criticità, sospendendo nelle more la comunicazione odierna sostituendola con una nuova direttiva. Non siamo assolutamente contrari al Green pass – conclude Summa – ma pretendiamo da parte di Poste italiane, che ringraziamo per essersi immediatamente attivata, a tutela di chi si trova a lavoro, che le regole (certe e determinate) siano rispettate”.
Una preoccupazione, quella del rapporto fra cittadini e pubblica amministrazione in tempo di Covid, espressa nei giorni scorsi dal presidente dell’Associazione dei comuni siciliani Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: “Riteniamo necessari urgenti chiarimenti interpretativi su alcune disposizioni dell’ordinanza n.84 emanata dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, che incidono direttamente sul rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione locale”.
“Pur condividendo pienamente la volontà di incentivare maggiormente le vaccinazioni sull’Isola – dice Orlando – , emergono forti perplessità, in particolare, sulla possibilità di inibire anche concretamente l’accesso fisico agli uffici pubblici. Quanto dispone l’articolo 5 dell’ordinanza va chiarito al fine di specificare, per esempio, la legittimità di accesso fisico agli uffici in tutti quei casi i cui un cittadino maggiorenne, per se stesso o quale rappresentante legale dei propri figli minori, abbia necessità di accedere a servizi non disponibili con modalità telematica o non ancora disponibili, per esempio, presso taluni comuni di minore dimensione demografica. Si pensi alla necessità di rinnovare la carta d’identità e alle conseguenti attività legate al possesso di un documento di riconoscimento in corso di validità.”
Redazione
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