L’agricoltura della Piana di Catania è in ginocchio. E’ quanto denuncia con una nota il segretario del Circolo del Pd di Paternò, Salvatore Leonardi, facendo il seguente appello: ‘Sarebbe auspicabile – scrive – una forte presa di posizione nei confronti della Regione da parte dei Sindaci dei territori interessati’.

Il segretario del Circolo del Pd di Paternò (Catania) Savatore Leonardi. Sopra: un agrumeto nel catanese

Leonardi, a tal proposito, riporta un’interrogazione del segretario regionale del suo partito, Anthony Barbagallo  che denuncia: ‘Il Consorzio di Bonifica della Piana di Catania lascia a  secco 17mila ettari di agrumeti e colture pregiate, mettendo sul lastrico migliaia di piccoli agricoltori’. Un problema ‘atavico’, viene detto, con l’aggravante che ‘quest’anno ha raggiunto livelli di inefficienza spaventosi’.

‘Urgono – recita l’interrogazione – una riforma radicale e, nelle more, interventi immediati al fine di non distruggere un tessuto produttivo ed economico di eccellenza’, a partire da una efficace manutenzione dei canali irrigui e degli invasi.  

Nella sua interrogazione presentata lo scorso 28 giugno al presidente della Regione e all’assessore regionale per l’agricoltura, ‘senza ancora avere ottenuto risposta’, Barbagallo parla di ‘grave sofferenza idrica di migliaia di piccole aziende agricole’, a fronte del fatto che ‘il Consorzio di Bonifica 9 di Catania, a tutt’oggi, non ha erogato nemmeno un litro d’acqua’, con il risultato che ‘agli agricoltori continuano ad arrivare solo le bollette salatissime’.

Continuando così, aggiunge il segretario Pd, ‘la stagione agrumicola del 2022 sarà irrimediabilmente compromessa’. E questo potrebbe rivelarsi deleterio per l’economia, in quanto, dice Barbagallo, ‘l’agricoltura costituisce il motore pulsante del comprensorio catanese e non ci si può permettere, dopo la crisi causata dalla pandemia, un altro anno di crisi economica dovuto alla mala gestione delle risorse idriche’. ‘Per ottenere prodotti agricoli di qualità, non si può fare a meno dell’acqua’. ‘Senza acqua per l’irrigazione non ci può essere futuro per una auspicata agricoltura sostenibile e innovativa e, conseguentemente, neanche sviluppo per il nostro territorio che è fondamentalmente agricolo’.

Questo, afferma l’interrogazione, ‘nonostante le recenti rivendicazioni fatte al Governo regionale dalla confederazione degli agricoltori in merito alla esigenza di una disponibilità idrica adeguata e di reti di distribuzione idonee’

Eppure, affonda Barbagallo, ‘i nodi della bonifica siciliana, che pure il Presidente della Regione, sin dall’avanzamento della sua candidatura, aveva annunciato di voler risolvere con un disegno di legge di riforma dagli obiettivi ambiziosi’, in questo quinquennio, secondo il segretario del Pd, si sono ingarbugliati. 

Musumeci, dice l’ex sindaco di Pedara, aveva promesso “il risanamento dell’immensa voragine economica, la restituzione della gestione agli agricoltori con criteri di managerialità e la salvaguardia dei posti di lavoro”. Ma problemi ‘sono tutti presenti, con l’agricoltura in mano a distorsioni clientelari, mentre la campagna irrigua langue e diventa sempre più critica’.

E’ necessario, si legge nell’interrogazione, ‘nelle more della riforma, definire un piano di interventi prioritari volti a limitare i rischi di una difficile stagione irrigua, anche attraverso la sospensione di tutti i ruoli per un periodo congruo di accompagnamento sino al superamento delle criticità evidenziate’.

Il Pd siciliano chiede al presidente della Regione e all’assessore all’agricoltura ‘se non ritengano di dover avviare specifiche indagini amministrative volte ad accertare eventuali responsabilità della cattiva gestione idrica dei Consorzi di Bonifica’ sulla causa ‘della carenza d’acqua dovuta alla non corretta manutenzione delle condotte idriche che oggi mettono in sofferenza l’agricoltura siciliana’.

Redazione