Nuvoloni neri si addensano sul futuro del Movimento 5 Stelle, con presentimento di burrasca avvertito a Catania, una burrasca che potrebbe fermarsi in Sicilia oppure proseguire nel resto d’Italia e segnare un futuro incerto sulla stabilità del partito fondato da Grillo.

Il meetup di Catania si ribella allo Statuto concepito di recente e dichiara che voterà No all’approvazione dello stesso, piantando fin da ora dei paletti molto robusti sui contenuti che vengono definiti ‘illegittimi’, specie sulla figura del presidente che, di fatto, secondo il M5S di Catania, sconfessa il sistema democratico del movimento. E anche se fra le righe non si avverte un attacco personale a Giuseppe Conte – mai nominato nel comunicato -, si notano forti dissensi nei confronti della figura del presidente così come viene contemplata dal nuovo Statuto.    

Forti perplessità anche sulle future alleanze e sull’abolizione del doppio mandato dei parlamentari. Ma vediamo cosa dice nel dettaglio il documento diffuso stamane dai 5S.

‘Il 2 e il 3 agosto agli iscritti del M5s sarà posto il quesito: “Approvi la proposta di modifica dello Statuto, contenente anche la Carta dei principi e dei valori, visionabile sul sito www.movimento5stelle.eu e di contestuale revoca della deliberazione assembleare del 17 febbraio 2021?’.

‘In caso di approvazione – si legge nel comunicato -, sarà modificato il Codice etico e la figura del Presidente sostituirà quella del Comitato direttivo. Il meetup del MoVimento 5 Stelle Catania, presente nel territorio da più di quindici anni, voterà NO al nuovo Statuto e invita tutti gli attivisti che credono nel sogno di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio a non avallare un documento imposto dall’alto e illegittimo, per le modalità con cui è stato proposto’.

‘Dopo gli Stati generali – proseguono i 5 Stelle etnei – , a febbraio la maggioranza degli iscritti aveva votato (aspettiamo ancora l’esito dettagliato della votazione) per un Comitato direttivo, non per un leader unico’.

‘Ora i vertici – è l’affondo della base – , con un modo di agire schizofrenico, antidemocratico e irrispettoso della volontà della base sovrana, hanno arbitrariamente azzerato l’esito della votazione di pochi mesi fa e hanno indetto una nuova consultazione, che sconfessa totalmente la precedente. E chiedono di accettare un pacchetto unico, già confezionato, senza che la base abbia potuto minimamente interagire’.

‘Il nuovo Statuto – denunciano – stravolge completamente il dna del M5s, che da movimento orizzontale viene trasformato in partito verticistico, con un leader accentratore di poteri’.

‘La base – si spiega – viene penalizzata e viene limitata la sua partecipazione democratica: i Gruppi territoriali, infatti, potranno essere costituiti solo se “autorizzati dal Comitato per i rapporti di prossimità territoriale, di concerto con il Presidente, sentiti i competenti Coordinatori”.

‘La marginalizzazione della base – viene puntualizzato – e la concentrazione di potere nelle mani di pochi sono evidenti anche dalle procedure di convocazione, di sfiducia, di voto (tra cui quelli che riguardano Presidente, Garante e Comitato di Garanzia che praticamente sono blindati)’.

‘Nello Statuto, poi – prosegue il comunicato -, non c’è alcun accenno alla natura post ideologica e rivoluzionaria del MoVimento, unica alternativa al “sistema” politico, e all’esclusione di future alleanze strutturali che, snaturando un principio basilare del M5s, aprirebbero la strada ad un nuovo e pericoloso bipartitismo’.

‘Silenzio – viene detto – anche sul divieto di doppio mandato che, sin dagli albori del M5s, costituisce uno degli elementi fondamentali attorno ai quali si è aggregata la comunità del MoVimento per scongiurare i rischi del professionismo della politica e garantire il ricambio della rappresentatività’.

‘Noi voteremo NO al nuovo Statuto – si annuncia – che pone un uomo solo al comando, in spregio ai valori fondanti del nostro MoVimento. E chiediamo che venga subito indetta una votazione per un Comitato direttivo, che potrà anche comprendere un “capo”, purché abbia soltanto poteri delegati dal Comitato’.

Redazione