Entro il 2026 gli abitanti dell’asse Paternò-Catania, con passaggio intermedio a Piano Tavola e Misterbianco, potranno raggiungere il capoluogo etneo in pochissimi minuti. Il sogno – quasi impossibile fino a qualche decennio fa – di collegare in tempi brevissimi la settima città d’Italia con  un hinterland popolato da centinaia di migliaia di persone potrà essere realizzato.

Questo grazie all’ultimazione di 40 chilometri di metropolitana Fce – Ferrovia Circumetnea – finanziata dallo Stato e dall’Unione europea con un costo complessivo di circa 800 milioni di Euro.

Belpasso avrà sì i suoi parcheggi scambiatori nelle frazioni di Piano Tavola, Palazzolo e Giaconia, ed anche nel centro commerciale Etnapolis – una distanza di circa cinque chilometri dai quattro punti di sosta – ma non una fermata autonoma ‘a causa delle notevoli pendenze’ che, secondo gli esperti, renderebbero impossibile un percorso alternativo.

‘Quindi sgombriamo il campo da eventuali illusioni e concentriamoci su come agevolare e velocizzare il collegamento fra Belpasso e le fermate della metro’. Il modo migliore – o almeno quello più pratico ed economico – sembra il bus navetta. Il sindaco di Belpasso, Daniele Motta, è pragmatico e non lascia spazio alle chimere. Attualmente c’è qualche altra proposta, come ad esempio la realizzazione di una funicolare, ma l’idea non sembra godere dei favori del pronostico, almeno per ora. Vedremo in futuro.

Un momento del convegno sul futuro della metropolitana organizzato a Belpasso – Catania – dall’associazione giovanile #Essere Belpasso. Da sinistra i sindaci di Paternò, Belpasso e Catania, rispettivamente Naso, Motta e Pogliese, il commissario prefettizio di Misterbianco Caccamo, la giornalista Valentina Mammino, l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, il direttore generale della Fce Salvo Fiore, e il deputato regionale Alfio Papale. Sopra, un tratto della metro di Catania

A prescindere dai punti di vista, il convegno ‘La Metro al centro di Belpasso’ organizzato dall’associazione giovanile #Essere Belpasso, vicina al deputato regionale di Forza Italia, Alfio Papale, svoltosi ieri sera al Teatro comunale della cittadina etnea, ha avuto il merito di fare il punto della situazione sull’opera pubblica ‘più importante degli ultimi secoli’.  

Presenti come relatori l’assessore alle Infrastrutture della Regione Sicilia Marco Falcone, il deputato regionale, nonché componente della commissione regionale Trasporti Alfio Papale, i sindaci di Catania Salvo Pogliese, di Paternò Nino Naso e di Belpasso Daniele Motta, il commissario prefettizio di Misterbianco Salvatore Caccamo, il direttore generale della Ferrovia Circumetnea Salvatore Fiore, oltre ai deputati regionali – presenti in sala – Gianina Ciancio del M5S e Giuseppe Zitelli di Diventerà bellissima. Assente d’eccezione il sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e alla Sostenibilità Giancarlo Cancelleri, rimasto a Roma per altri incarichi istituzionali. Diciamo ‘d’eccezione’ perché il finanziamento per completare la tratta arriva dal Recovery fund intercettato in Europa dal governo di Giuseppe Conte, targato 5S-Pd, anche se, si è detto, ‘la Regione Sicilia presieduta da Nello Musumeci – il riferimento esplicito è stato nei confronti dell’assessore Falcone – ha fatto da trait d’union fra i vari enti’.

Sparutissima la presenza di assessori e consiglieri comunali di Belpasso, mentre fra le autorità del mondo produttivo spiccava la presenza di Giuseppe Condorelli, titolare dell’omonima azienda dolciaria, e di Francesco Russello, fondatore e gestore del parco dei divertimenti Etnaland, entrambi operanti nello stesso territorio.   

Diversi gli spunti emersi nel corso dell’incontro condotto dalla giornalista Valentina Mammino. Di ‘sogno’ parlano Marco Falcone e Salvo Pogliese. E anche di ‘straordinaria sinergia’ fra Stato, Europa, Regione, Comuni e Ferrovia circumetnea.

Diversi gli elogi nei confronti del direttore generale della Fce Salvatore Fiore ‘per l’eccezionale lavoro portato avanti in questi anni’, anche se Papale ha ricordato ‘il prezioso lavoro’ fatto dal predecessore di Fiore, l’ing. Di Marco, che ‘negli anni ’90, quando il sottoscritto era sindaco di Belpasso, veniva sempre con i suoi elaborati per farmi consultare un progetto che a quel tempo sembrava davvero utopistico’.

‘Entro il 2026 – è emerso dal dibattito – sarà possibile arrivare al porto di Catania, all’aeroporto Fontanarossa e in ospedali attrezzati del capoluogo direttamente con la metro, un’altra cosa impensabile fino a pochi anni fa’. Non solo. La metropolitana sarà il ‘valore aggiunto delle nostre comunità’, come è successo con alcune vie di Catania – a cominciare dal viale Ionio – valorizzate grazie alle stazioni della Fce.

Il pubblico presente al Teatro comunale di Belpasso

Insomma, ‘un’opera strategica’, secondo quanto afferma Salvatore Fiore, ‘e a impatto ambientale sostenibile’, secondo quanto aggiunge il commissario prefettizio di Misterbianco, che servirà dei poli d’eccellenza come Etnapolis, Etnaland e la zona industriale di Piano Tavola, con tantissime persone che arriveranno dai comuni vicini come Nicolosi, Pedara e Trecastagni, senza contare che è previsto il completamento della tratta che andrà oltre Paternò, fino ad Adrano, comprendendo Biancavilla e Santa Maria di Licodia.

Di ‘favola che si realizza grazie alla buona politica’ parla il sindaco di Paternò Nino Naso. ‘Con quest’opera – spiega – sarà possibile incrementare il turismo. Ecco perché i comuni sono chiamati ad approntare un pacchetto di offerte alternativo agli itinerari tradizionali per i visitatori di tutto il mondo’.    

Un convegno interessante, quindi, in cui si è parlato delle prospettive di un territorio che dal punto di vista dei trasporti si sta modernizzando. Domande. Perché il centro di Belpasso sarà sprovvisto di stazioni, mentre la periferia, nella quale si concentra un altissimo indice di abusivismo – Giaconia e Palazzolo sono esempi concreti – ne prevede addirittura quattro, con distanze di poche centinaia di metri una dall’altra? Perché non si è affrontato il tema – oggi sempre più drammatico – della ‘desertificazione urbana’ in atto nei comuni dell’hinterland, che potrebbe essere acuito dal grande flusso ‘in uscita’ di giovani, che con un trasporto rapido come la metro potrebbero decidere di fare un biglietto di sola andata?   

Luciano Mirone