Uno spettacolo che affonda le radici nel cuore e nell’anima della Sicilia. Storie di donne normali e al tempo stesso straordinarie, colpite da un dolore immenso – l’assassinio mafioso di un figlio, di un padre, di un marito, di un fratello – , che non si chiudono nell’omertà e nel silenzio, ma sono pronte a reagire per fare verità e giustizia e al tempo stesso per evitare altri lutti e altre tragedie.

Sono le vicende di  Francesca Serio, Felicia Bartolotta Impastato, Silvana Musanti Basile, Rita Atria, Piera Aiello, Graziella Campagna, Katya Russo, Daniela Ficarra Di Matteo, Michela Buscemi ‘e mille e mille altre ancora – come dice la regista Cinzia Caminiti, che ha curato anche i testi – che ci hanno ispirato questi racconti di vita’.

Alcuni attrezzi di scena. Sopra, le donne rappresentate dallo spettacolo di Cinzia Caminiti. Foto di Gianni Nicotra 

Uno spettacolo da non perdere – Libere, donne contro la Mafia – che debutta stasera 27 luglio, si ripeterà domani e dopodomani e sarà nuovamente in replica dal 3 all’8 Agosto, sempre alle 21.00 a Catania presso il Giardino Pippo Fava di via Caronda 82.

‘Un vero e proprio viaggio emozionale nel dolore di dieci donne – afferma l’autrice e regista – che  hanno attraversato e vissuto la mafia. Sono le madri, le mogli, le figlie, le sorelle dei morti ammazzati che per una volta diventano davvero protagoniste in un argomento finora riservato ai soli uomini’.

‘Sono loro ad aver pagato il prezzo più alto: un dolore immenso e mai risolto né risolvibile. Dieci donne simbolo che della loro esperienza estrema hanno fatto una bandiera per reagire, lottare e alla fine vincere’.

‘Dieci donne – spiega Cinzia Caminiti – che hanno voluto, ognuna a modo proprio, raccontare questo dolore e liberarsene. Sono le Attiviste. Coloro che portano la  loro esperienza nelle scuole, nelle comunità, scrivono libri, poesie, aprono case e ne fanno musei… facendo così, quotidianamente, antimafia. Sono donne normali divenute straordinarie, loro malgrado’.

Cinzia Caminiti, Sabrina Tellico, Barbara Cracchiolo e Simona Gualtieri le interpretano dando loro corpo, voce e anima.
‘Uno spettacolo il loro – si legge nella nota -, che ‘vivono’ non solo professionalmente ma intimamente come donne impegnate in questo progetto nobile: la lotta alla mafia’.

Una messinscena tutta al femminile che per arrivare direttamente al cuore e alla “pancia” di ognuno, parte da fatti di cronaca, ma che nonostante il tema trattato forte e potente, affonda le mani  nella sensibilità, nella poesia e nella “bellezza” facendo di un argomento così duro e potente un racconto  immediato e commovente. 

Ecco perchè Cinzia Caminiti dice ‘grazie’ alle donne che vengono rappresentate sul palcoscenico. ‘Raccontarle – dice – serve ad alimentare la speranza di un futuro migliore. Sarà impossibile togliersele dal cuore. Ci resteranno dentro per sempre’.

Redazione