Catania. “La questione scarichi alla Plaia, risolta solo temporaneamente da un pronunciamento del Tribunale etneo, che ha imposto alla Sidra l’interruzione dello sversamento, è solo la punta dell’iceberg dei problemi che attanagliano la costa etnea e che impongono una programmazione che possa convertire il mare da problema a risorsa”.

È la posizione dell’Unione Provinciale Catania del Partito Democratico sulla vicenda degli sversamenti in mare del canale Arci, espressa dalla responsabile per le Politiche ambientali Giusy Pedalino, che sottolinea come “a settembre, finita la stagione balneare, la questione si riproporrà per intero, mentre va risolta definitivamente per preservare l’ecosistema marino, la salute e l’economia. Le acque piovane – prosegue la responsabile Pd all’Ambiente – non devono essere unite alle acque reflue e, per essere sempre più resilienti al riscaldamento globale, occorre che vengano raccolte e utilizzate anche a scopo irriguo così come le acque del depuratore che, se funzionante, produce acque riutilizzabili’.

‘È necessario – dice Pedalino – velocizzare le procedure per realizzare i nuovi allacci e le nuove reti di acque reflue e rendere efficace ed efficiente quanto già esiste con pochi e mirati interventi. Nonostante i finanziamenti già ottenuti, i progetti per il completamento della rete fognaria procedono a rilento e non esiste una programmazione che tuteli tutta l’area della provincia catanese’.

‘Il Pd etneo – aggiunge Giusy Pedalino – sposa la proposta lanciata in questi giorni dall’avvocato Andrea Scuderi ‘Plaia bandiera blu entro il 2023’, trasformando il mare da problema a risorsa, ma per raggiungere l’obiettivo – conclude – è necessario che l’amministrazione comunale di Catania avvii un confronto con l’opinione pubblica e con le associazioni ambientaliste affinché si concertano tutte le misure idonee”.

Nella foto, la Playa di Catania

Redazione