Blitz anti-assenteismo al Comune di Palermo e in alcune partecipate. Su delega della locale Procura i finanzieri del locale Comando provinciale hanno eseguito 28 misure cautelari. Per 8 sono scattati gli arresti domiciliari, per altri 14 l’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia giudiziaria; per 6 solo quest’ultimo. Sono indagati a vario titolo per truffa a danno di un ente pubblico e falsa attestazione della presentazione in servizio. I destinatari del provvedimento cautelare sono 11 dipendenti del Comune, 3 del Coime e 14 della Reset, in servizio ai Cantieri Culturali della Zisa. Tra questi anche un indagato per mafia.

Tra gli indagati anche il padre di Angela da Mondello, all’anagrafe Angela Chianello, la casalinga palermitana diventata famosa per aver risposto in un’intervista “Non ce n’è Coviddi”, una frase diventata poi un tormentone la scorsa estate, tra gli indagati del blitz contro i furbetti del cartellino della Guardia di finanza a Palermo. Isidoro Chianello, dipendente della partecipata Reset, è stato raggiunto dall’obbligo di dimora.

Secondo l’accusa l’uomo dal 12 giugno 2018 al 7 agosto dello stesso anno in sei occasioni si sarebbe allontanato dal luogo di lavoro per occuparsi di faccende personali, “avendo poi l’ardire di tornare ai Cantieri culturali in bermuda e ciabatte per timbrare l’orario di uscita”, annota il gip Rosario Di Gioia nell’ordinanza. Questo il resoconto dell’Adnkronos.

L’Ansa aggiunge il commento del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Esprimo un forte apprezzamento al comando provinciale della Guardia di Finanza per l’operazione ‘Timbro libera tutti’. Che mette in luce uno spaccato di una realtà che grava sul corretto funzionamento dei servizi alla città. Per questo l’amministrazione comunale si costituirà parte civile”. 

Nella foto, il municipio di Palermo

Redazione