Con l’aiuto del loro avvocato (William Cuschieri), George e Alfred De Giorgio, i due fratelli incriminati per l’omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia – che insieme ad un terzo uomo, Vince Muscat, sono stati accusati di aver piazzato e fatto esplodere la bomba sotto l’auto della giornalista, il pomeriggio del 16 ottobre 2017 – hanno fatto recapitare una lettera al Commissario Europeo alla Giustizia, Didier Reynders, accusando il Governo maltese di aver agito in “conflitto di interessi ” nella valutazione della loro richiesta di grazia di qualche mese fa.
Secondo quanto dichiarato dai due i due fratelli, il Governo non ha mai voluto prendere in considerazione le informazioni che essi avevano fornito durante gli interrogatori sul presunto coinvolgimento dell’ex Ministro dell’Economia Chris Cardona nell’assassinio della giornalista: da quanto emerso, sembra che Cardona abbia cooperato all’attuazione del piano per uccidere Daphne Caruana Galizia.
Un altro uomo è stato menzionato dai fratelli De Giorgio, Carmelo Abela, attuale Ministro degli Affari Esteri di Malta, in carica dal giugno 2017 ed accusato, nella lettera, di “crimini gravi”. Interrogato dalla polizia nello scorso maggio, il Ministro Abela ha ribadito la sua innocenza, dichiarandosi estraneo ai fatti e senza alcun legame o qualsiasi tipo di coinvolgimento nella questione, sempre affermando di non aver avuto mai niente da nascondere.
Accuse pesanti, quindi, quelle dei fratelli De Giorgio, che tirano in ballo un ministro in carica (Abela) e un ex ministro (Cardona).
L’avvocato dei De Giorgio ha precisato la ferma intenzione dei suoi clienti nel voler spiegare ancora una volta alle più alte cariche dello Stato e delle Forze dell’Ordine (così come ai media nazionali) tutti i dettagli delle informazioni in loro possesso. Nonostante ciò, Cuschieri ha tenuto a chiarire che questa possibile confessione che i De Giorgio sarebbero disposti a fare non interferirebbe con l’attuale procedimento penale nei loro confronti, benchè quest’ultimi vogliano richiedere un possibile sconto di pena, se non persino una grazia presidenziale.
Non ha tardato ad arrivare anche la risposta di Chris Cardona, il quale ha nuovamente negato qualsiasi coinvolgimento nel crimine ai danni della giornalista maltese.
“Nego qualsiasi coinvolgimento, diretto o indiretto, nel complotto o nell’esecuzione del complotto per uccidere Daphne Caruana Galizia o qualsiasi coinvolgimento nella rapina HSBC del 2010” ha replicato l’ex Ministro dell’Economia, come riportato dal quotidiano nazionale “Times of Malta”.
Che Daphne Caruana Galizia avesse nutrito un’avversione nei confronti di Cardona, non è certo un mistero, più e più volte menzionato e perfino accusato nel suo blog “Running Commentary”. Così come tutti ricordano quando 5 anni fa Daphne vide i suoi conti bancari personali congelati, dopo che un tribunale accolse la richiesta proprio di Cardona e del suo consulente Joe Gerada, di emettere ordini di pignoramento, insieme a quattro cause per diffamazione che i due uomini avevano intentato contro di lei.
A tutt’oggi, nonostante le intenzioni di collaborazione con la giustizia maltese, i fratelli De Giorgio non hanno ancora fornito alcuna prova per avvalorare le loro accuse mosse ai danni dei politici Chris Cardona e Carmelo Abela.
Nella foto: la giornalista Daphne Caruana Galizia
Valentina Contavalle
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