“Percorsi di Storia ed Arte al Convento”. Questo il tema della conferenza che si svolgerà a Belpasso (Catania) il prossimo 10 giugno alle 19,30 presso la Chiesa del Convento ubicato nel cuore della Villa comunale “Nino Martoglio” della cittadina etnea.

Relatori: Gianni De Luca, operatore culturale; Eleonora Amato, docente e direttore del Polo museale; e Tony Carciotto, presidente della Pro Loco di Belpasso. Lettura di brani a cura di Agata Longo.

La locandina della conferenza organizzata dalla Pro Loco di Belpasso. Sopra: la Chiesa del Convento come si presentava un tempo

“Si tratta di un incontro – dice il presidente della Pro Loco – organizzato per evidenziare il complesso monastico dell’ ex convento francescano di Belpasso, che per certi aspetti ha conservato i tratti originali settecenteschi. Uno scrigno d’arte incastonato sulla collina della Silva, con il magnifico portale in pietra lavica che non ha eguali nella zona, gli affreschi della volta di Michele Vecchio, la grande palaltare di Zacco, la statuaria, il chiostro. Ci aspettiamo la presenza dei giovani ai quali lasciare il testimone della nostra storia per poter progettare il futuro”.

Saranno proiettate immagini inedite. L’evento si inserisce nel ciclo annuale delle iniziative della Pro Loco.

 

Notizie storiche sulla Chiesa del Convento

Insieme al convento adiacente, venne edificata nella nuova Belpasso con l’arrivo dei Frati Minori Osservanti di San Francesco d’Assisi. I lavori, iniziati intorno al 1730, vennero ultimati nel 1779, e le date sono testimoniate da un’epigrafe posta alla base di un capitello collocato nel chiostro.

Nel 1863 il Convento venne ceduto al comune e l’edificio è sede degli uffici comunali. La chiesa ad unica navata con due arcate cieche per lato e volta a botte, contiene diverse opere d’arte di un certo valore, tra le quali 5 tele, 2 statue lignee, 2 acquasantiere a muro, 1 crocifisso ligneo, 1 cassettone da sacrestia, 1 lavabo da sacrestia, 5 altari marmorei, 1 pulpito, 1 palco di cantoria e affreschi.

La facciata della Chiesa oggi

Sulla parete di fondo del presbiterio si può ammirare l’elegante ancona architettonica lignea di ottima fattura realizzata alla fine del XVIII secolo, un telaio con colonne di ordine corinzio su piedistalli, presenta una trabeazione con fregio decorato da motivi a greca, ovoli e fogliette, sormontato da frontone interrotto e concluso da edicola architettonica decorata da fronde e motivi a ricaille.

Inserita nell’ancona lignea è la pala d’altare che raffigura la “Madonna con Bambino tra Santi nell’atto di porgere l’indulgenza plenaria a S. Francesco d’Assisi”. Il dipinto di buona fattura, è stato eseguito dal pittore Giuseppe Zacco, nel 1805.

Dietro l’altare maggiore si accede alla sacrestia, dove si conservano tre tele di ottima fattura, raffiguranti “Sant’Antonio da Padova”, la “Vergine Addolorata” e “L’ultima cena”: le prime due sono di autore ignoto, la terza, datata 1771, è in cattivo stato di conservazione.

Uno dei pregevoli affreschi presenti all’interno della Chiesa 

Tra gli arredi sacri marmorei destano particolare interesse i quattro altari a blocco in marmi policromi scolpiti e intarsiati, di fine Settecento, mentre l’altare maggiore ligneo originale è stato perduto ed è stato sostituito nel 1968 da un altro in marmo, nel quale è stato reimpiegato un paliotto della seconda metà del Settecento. Sopra gli altari sono collocate tre statue lignee, rispettivamente “Sant’Antonio da Padova”, “San Pasquale Baylon” e l'”Immacolata”, la più antica, databile tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento.

L’intradosso della volta è decorato da tre affreschi, opere del pittore acese Michele Vecchio, allievo di Alessandro Vasta della seconda metà del XVIII secolo. Il primo raffigura l'”Estasi di S. Francesco d’Assisi”, il secondo raffigura “San Giovanni evangelista a Patos”, mentre il terzo è un'”Incoronazione della Vergine”.

Infine all’esterno la chiesa presenta un elegantissimo portale in pietra lavica settecentesco, con la torre campanaria merlata.

Redazione