Il muro di omertà che in questi lunghi 17 anni ha caratterizzato la scomparsa da Mazara del Vallo di Denise Pipitone “si sta sgretolando”. Lo fa capire Giacomo Frazzitta, avvocato della mamma Piera Maggio, che alla  trasmissione La Vita in diretta dice: “Le quattro persone che in tutti questi anni avrebbero dovuto parlare e non lo hanno fatto, adesso sono tre”. Il che, tradotto in parole povere, vuol dire: depositarie della verità sulla scomparsa della bambina erano quattro persone: una di quelle sta parlando.

Addirittura il legale afferma che forse il numero si sta riducendo a due, il che lascia pensare che qualcosa a Mazara sta succedendo dopo l’appello di qualche settimana fa che una ragazza di circa vent’anni ha fatto alla televisione russa. La giovane, consapevole di essere stata rapita da bambina, ha fatto un appello accostando la sua storia a quella di Denise.

Un appello andato nel vuoto dopo l’esame del Dna che non corrisponderebbe a quello della bambina mazarese. Un appello fruttuoso, comunque, perché ha avuto il merito di fare riaprire le indagini sulla scomparsa della piccola. Da quel momento sul piano investigativo, a Mazara, qualcosa si è smossa. E anche le coscienze – sensibilizzate dal Vescovo di Mazara, monsignor Mogavero – si stanno mobilitando.

Nel corso della trasmissione di Rai1 – tuttora in corso – addirittura anche la criminologa Roberta Bruzzone – solitamente prudente nel dare giudizi – si è detta sicura che il muro dell’omertà si sta rompendo.

Frazzitta ha pure detto che, in qualità di avvocato, condurrà le indagini che la legge gli consente di portare avanti: “La prima cosa che faremo sarà quella di entrare nella casa nella quale ieri i Ris dei carabinieri hanno fatto irruzione per cercare delle eventuali tracce interessanti”.

In quella casa, ieri, è stato setacciato un pozzo con poca acqua e sono state cercate dei segni di intercapedini o di lavori in muratura che potrebbero essere stati eseguiti in questi diciassette anni. Evidentemente qualcuno sta indicando quell’edificio come epicentro del rapimento di Denise Pipitone.

Nella foto: Denise Pipitone da bambina

Luciano Mirone