“Un’onda di protesta e di bellezza” ha attraversato ieri la Sicilia in occasione del Flash-mob “Faciemu Scruscio for Future” finalizzato a sensibilizzare le autorità competenti – in primo luogo la Regione Sicilia – ad adottare una politica più efficace nei confronti del “terrorismo degli incendi” (non si può definire diversamente) da da alcuni anni devasta l’Isola. 

“Un puzzle di associazioni, dal Coordinamento Salviamo i Boschi che si occupa specificatamente del tema, ai sodalizi ambientalisti storici, fino a piccoli gruppi di cittadini organizzati”. Questa la “foto” scattata dalla nota degli organizzatori, che descrive una manifestazione “storica” nel suo genere, poiché finora un movimento così vasto sul tema della devastazione della natura attraverso il fuoco non si era visto, almeno in Sicilia. 

“Tutta la Sicilia – dice il comunicato – si è mobilitata contro gli incendi, dando luogo alla più grande manifestazione degli ultimi anni. Un centinaio di associazioni, migliaia di persone, più di 30 i flash mob che hanno avuto luogo: tanti bambini, studenti, anziani, teatranti ed artisti, fotografi e droni… persino una barca a vela! Un fatto straordinario, reso possibile dalla capacità comunicativa dei Social, da dove è partita la protesta, che rende evidente quanto i siciliani e le siciliane siano stanchi di assistere inermi alla devastazione del loro territorio”.

“Un’onda di protesta – la definiscono gli organizzatori- ma anche di spontaneità e di bellezza ha attraversato l’isola, coinvolgendo da Ragusa a Trapani passando per gli Iblei, i Peloritani, le Madonie, per approdare di fronte al Palazzo della Presidenza della Regione”.

“Qui – spiegano le associazioni – le firme di 43.500 cittadini si sono materializzate in dodici sagome con i nomi di tutti i firmatari”.

“Il flash mob – si legge – ha voluto ricordare al presidente Musumeci che la società civile attende delle risposte concrete dalle istituzioni.  Non basta inasprire le pene, bisogna prima individuare i colpevoli a tutti i livelli e solo dopo punirli. Soprattutto bisogna lavorare sulla prevenzione, evitare che gli incendi scoppino attraverso un adeguato controllo del territorio e il presidio attivo delle aree sensibili. Ma proprio quest’anno la prevenzione parte ancora più in ritardo degli altri anni. Come potranno finire entro il 15 giugno i lavori di pulizia dei viali parafuoco se ancora non sono stati presentati i progetti per avere accesso ai fondi europei?”

“Il quadro che emerge – dicono i manifestanti – è davvero desolante: non ci sono segnali di cambiamento nonostante i 35.900 ettari di superficie totale andati in fumo la scorsa estate. E’ anche contro queste inadempienze e questi ritardi che i vari flash mob hanno protestato”.

“I cittadini sono consapevoli del pericolo che la Sicilia sta correndo con il 70% del proprio territorio già a rischio desertificazione e ieri hanno voluto far sentire la propria voce (e le proprie proposte attive, già presentate al Governo regionale) prima dell’avvio della stagione estiva”. 

“Non vogliamo l’ennesima estate di roghi, come purtroppo i primi incendi degli Iblei e di Vendicari fanno presagire. Basta roghi, basta promesse, basta lacrime di coccodrillo. Il momento di agire è adesso. Continueremo a Fare Scruscio finché non vedremo dei risultati concreti”.

Nella foto: la locandina della manifestazione di ieri

Redazione