Teorizza il “Terzo Polo”. Lo indica come “unica prospettiva per la democrazia in Italia”. Un polo alternativo ai due esistenti (centrodestra da un lato; M5S e Pd dall’altro). Un “progetto” di cui parla l’ex Pm del processo Trattativa, Antonio Ingroia, assieme al movimento di cui è fondatore (Azione civile). Vediamo perché attraverso questa nota diffusa alla stampa oggi pomeriggio.

“Ho seguito oggi pomeriggio una interessante intervista di Alessandro Di Battista nella trasmissione di Lucia Annunziata su Rai3, nella quale Di Battista ha detto cose forti e radicali che non siamo più abituati ad ascoltare in un Paese sempre più omologato e asservito al Pensiero Unico, oggi consacrato nell’ammucchiata del Governo Draghi. Di Battista ha detto parole CONTRO il sistema imperante in Italia e nel mondo”.

“Si è schierato, senza se e senza ma, – scrive Ingroia – dalla parte del popolo palestinese, vittima ancora una volta della crudele politica di aggressione del Governo israeliano, indicando a chiare lettere qual’è l’unica vera soluzione politica: ‘Due Popoli, Due Stati’, chiedendo anche che l’Italia riconosca immediatamente il Popolo Palestinese. Come, del resto, hanno già fatto ben 134 Paesi”.

“Condivido in pieno – spiega l’ex Pm – la sua posizione che col Movimento politico Azione Civile abbiamo denunciato ieri con un comunicato dello stesso contenuto”. 

“Di Battista ha rammentato anche come debba esistere una responsabilità politica ed etico-morale che prescinda dalla responsabilità penale, quando i fatti sono gravi e sotto gli occhi di tutti. E perciò, ha detto che in un Paese normale il sottosegretario leghista Claudio Durigon, investito da scandali, inchieste giornalistiche e gravissime intercettazioni che lo accusano, dovrebbe immediatamente dimettersi”.

“Condivido in pieno questo richiamo. È da anni che, cercando di diffondere la lezione di Borsellino, porto avanti, fin dai tempi in cui ero magistrato, il tema della responsabilità politica ed etico-morale distinta dalla responsabilità penale. Ma non c’è verso oggi: il Sistema, con la cantilena della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva (che non c’entra nulla perché riguarda la responsabilità penale, non la responsabilità politica), il tema viene sempre respinto perché sarebbe devastante per l’impunità degli appartenenti al Sistema”.

“Va detto che neppure il M5S – dice Ingroia – si è sempre mosso con coerenza su questa strada, privilegiando spesso gli effetti della responsabilità penale: se sei indagato o rinviato a giudizio devi dimetterti, e così via, ma se si tratta di fatti obiettivi, che risultano da documenti o intercettazioni, non dovrebbe occorrere alcun accertamento giudiziale perché scatti la responsabilità politica, così come avviene in ogni parte del mondo democratico”.

“Tanto meno oggi si sente la voce su questo tema da parte del M5S che ormai costituisce componente stabile e indefettibile del Governo Draghi, Governo di Sistema”.

“La verità – afferma il fondatore di Azione civile – è che se c’è Pensiero Unico non c’è dialettica e dissenso, e se non c’è opposizione politica non c’è democrazia. E questa democrazia apparente, nella quale viviamo oggi in Italia, soffre anche perché soffocata da un bipolarismo imperfetto, che in realtà è un monoblocco conservatore, al di là di qualche sfumatura fra centro-destra e centro-sinistra, come dimostra il fatto che stiano così bene “tutti insieme appassionatamente” nell’ammucchiata del Governo Draghi”.

“La vera soluzione politica per restituire democrazia al Paese – puntualizza Ingroia – è costruire un Terzo Polo, che sia alternativo al polo della destra, di cui Giorgia Meloni è sempre più la leader riconosciuta, e che sia parimenti alternativo al polo della conservazione europeista, atlantista e filo-israeliana, di cui è leader Mario Draghi, è collante il PD di Enrico Letta ed è ancillare il M5S di Giuseppe Conte”.

“C’è voglia di opposizione popolare, democratica e costituzionale nel Paese”, conclude l’ex pm. “Si tratta di mettere insieme quell’opposizione sociale, ideale e politica, cui oggi ha dato voce Alessandro Di Battista, e che è forte e presente nel Paese, seppur silenziato dal sistema dei media. Io con gli attivisti Azione Civile ci mettiamo al servizio di questo progetto, che è un progetto ambizioso per cambiare il Paese. Si può, si deve. E so che tantissimi altri nel Paese non aspettano altro che impegnarsi in un progetto di libertà e di democrazia come questo”.

Nella foto: l’ex Pm del processo Trattativa, Antonio Ingroia, fondatore del movimento Azione civile

Redazione