La Regione siciliana afferma che l’autorizzazione a costruire il supermercato Eurospin nel quartiere Cibali di Catania è conforme al Piano regolatore generale” e quindi “nel procedimento autorizzativo del permesso a costruire” concesso alla ditta Recosta-Eurospin “non si rinvengono profili di illegittimità”.

“E’ uno dei passaggi salienti – si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’Amministrazione  etnea – contenuti nel documento ispettivo dell’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, fatto pervenire al Comune un anno dopo la formale richiesta del sindaco Salvo Pogliese, di verificare la legittimità del permesso a costruire rilasciato dalla Direzione Urbanistica a realizzare un supermercato in via Sabato Martelli Castaldi e sulle altre analoghe autorizzazioni rilasciate nel corso degli anni, in zona L del vigente Piano Regolatore Generale”.

“Il documento – scrive il Comune di Catania – sottoscritto dal dirigente generale dell’Arta Calogero Beringheli e dagli ispettori regionali del servizio urbanistica Donatello Messina e Pietro Alfredo Scaffidi Abbate, lungo 16 pagine, è stato redatto a conclusione di approfondite verifiche degli organi regionali, che hanno sancito la conformità degli atti adottati dal Comune allo strumento urbanistico”.

“A sollevare la questione era stato un ordine del giorno consiliare del 27 settembre 2019 e una successiva denuncia pubblica con relativa interrogazione del M5S”.

I lavori del supermercato erano stati sospesi per 18 mesi dalla Direzione urbanistica del Comune per “poter definitivamente chiarire dubbi e perplessità” dopo l’esposto del Movimento 5 Stelle inviato in Procura, nel quale si parla di presunte anomalie nell’iter di approvazione.

“Questa battaglia – scriveva il gruppo consiliare pentastellato – sarà lunga e piena di colpi di scena”.

Cosa diceva il documento dei 5S? “I lavori per costruire l’ipermercato, accanto al centro direzionale, vanno avanti a ritmo frenetico, nonostante le numerose anomalie nell’iter procedurale che ha portato all’approvazione del progetto della società Recosta srl.”

“Un progetto – si legge nell’esposto – che nel dispositivo della determina dirigenziale che ha dato il definitivo via libera, è definito ‘progetto di fattibilità’, cioè preliminare e non, come invece dovrebbe essere, definitivo”.

“Il gruppo consiliare del M5S – si legge – ha più volte denunciato presunte irregolarità nel rilascio dei permessi e ha pure presentato un’interrogazione al sindaco e alla Presidenza del Consiglio comunale, primo firmatario Graziano Bonaccorsi. Le ruspe continuano a spianare e Pogliese tace”.

“A questo punto – seguitano i pentastellati – è stato presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, sottoscritto da numerosi esponenti del M5s: l’europarlamentare Dino Giarrusso, i deputati Santi Cappellani ed Eugenio Saitta, la portavoce all’Ars Gianina Ciancio, i consiglieri comunali Graziano Bonaccorsi, Valeria Diana e Lidia Adorno, e i consiglieri di circoscrizione Fabrizio Cadili e Giuseppe Ragusa”.

“Vista la latitanza dell’amministrazione – annunciavano i 5 Stelle – sarà l’autorità giudiziaria a fare chiarezza e a riscontrare eventuali irregolarità nella determina dirigenziale e nelle procedure che hanno dato l’ok alla cementificazione in un’area che, nel Piano regolatore, non è commerciale, ma destinata ad ‘istruzione’, e che mantiene la sua originaria destinazione urbanistica a tempo indeterminato, fino all’approvazione di un nuovo Prg, anche in presenza di vincoli subordinati ad esproprio decaduti”.

“La Direzione Urbanistica – è scritto nel documento – , in totale assenza di contraddittorio politico e in violazione delle norme in materia, ha dato parere favorevole al progetto, sulla base di una nota del Servizio Prg Pianificazione Urbanistica e Progetti Speciali (mai allegata ai verbali), senza approfondire e motivare la nota e adempiere agli obbligatori atti successivi”.

“Ogni modifica della destinazione urbanistica del territorio – spiega il contenuto dell’esposto – , però, dalla redazione del Prg alle sue varianti, deve necessariamente essere approvata, adottata o ratificata in Consiglio comunale, sentita sempre e in ogni caso la Regione, e inoltre devono essere rispettate le norme ambientali, nello specifico le procedure per la Vas (Valutazione ambientale strategica). E tutti questi passaggi, obbligatori per legge, non sono stati rispettati nell’iter di approvazione”.

“Tra l’altro – seguita ancora la nota pentastellata – , le aree per ‘istruzione’ hanno, per legge, dei minimi inderogabili di standard urbanistici per ogni singolo abitante (verde, scuole, parcheggi, attrezzature di interesse comune) e, senza tener conto di questi parametri, non possono essere autorizzate nuove costruzioni (ipotesi da escludere categoricamente, visto che lo stesso Ufficio Urbanistica ha evidenziato una cronica carenza delle dotazioni di standard, per oltre la metà)”.

“La ragionevole ipotesi – conclude il comunicato – che l’area (non ufficialmente iscritta al catasto dei soprassuoli percorsi dai fuochi) in cui dovrebbe sorgere il nuovo ipermercato occupi una zona interessata da un vasto incendio, escluderebbe la possibilità, per i prossimi 10 anni, di qualsiasi variazione di destinazione urbanistica”.

Oggi la risposta della Regione Sicilia.

Nella foto: l’Aula consiliare del municipio di Catania

Redazione