La Casa della Sinistra di Belpasso (Catania) ribadisce all’Amministrazione comunale la proposta di intitolare il Parco urbano a Peppino Impastato. E lo fa a pochi giorni dall’anniversario del barbaro assassinio in cui il giornalista e militante di Democrazia proletaria venne trucidato dalla mafia per ordine del boss di Cinisi, Tano Badalamenti. 

Con un comunicato dal titolo “Passi indietro?”, la Casa della Sinistra scrive che “l’intitolazione a Peppino Impastato del Parco Urbano di Belpasso, in onore e ricordo vivente delle sue idee e della sua posizione nei confronti della mafia, è una magnifica espressione della volontà di una comunità”, una espressione “da condividere nel proprio animo e dunque nel proprio comportamento”.

Il lenzuolo esposto dalla Casa della Sinistra di Belpasso (Catania) per solidarizzare con l’imprenditore Giuseppe Condorelli e per ribadire all”Amministrazione comunale l’intitolazione del Parco urbano a Peppino Impastato. Sopra: uno scorcio della struttura (foto Pro Loco)

“A maggior ragione – si legge nella nota -, dopo i fatti accaduti di recente con l’arresto di quaranta membri gravitanti attorno  ad ambienti delinquenziali mafiosi”. Il riferimento è all’operazione condotta nei giorni scorsi dai Carabinieri che ha portato in carcere 40 persone ritenute appartenenti al clan Santapaola-Ercolano che per diverso tempo hanno messo a ferro e fuoco il territorio di Paternò e Belpasso con le estorsioni e il traffico di droga. Un’operazione scaturita anche dalle denunce di “pizzo” presentate dall’imprenditore di Belpasso, Giuseppe Condorelli, titolare dell’omonima azienda dolciaria.    

La Casa della Sinistra si chiede “dove sia stata riposta” la richiesta avanzata qualche anno fa in Consiglio comunale “di intitolazione ad Impastato del Parco Urbano”.

“Sicuramente – recita il comunicato – possiamo pensare che ad allungare il tempo della realizzazione dell’idea sia stata l’attuale pandemia”.

“Confidiamo dunque – conclude la nota – che non si tratti di manifesta negligenza e di una pratica dissimulatoria in cui si dice e si fa intendere di porre in essere qualcosa, quando realmente non se ne ha intenzione”. Il movimento si augura pertanto che “si tratti di una sospensione inattesa, per poi fare veramente ciò che si è detto”.

Redazione