“Nelle ultime 48 ore abbiamo assistito ad una vera e propria escalation di informazioni, soprattutto intercettazioni, che hanno delineato un quadro generale gravissimo oltre che vergognoso”. Pesante il commento sul governo siciliano da parte del gruppo dei deputati del Movimento Cinque Stelle all’Ars, durante il dibattito d’aula nel quale si è parlato del presunto scandalo dei “dati falsi” sul Covid 19, e sulla legge Finanziaria..   

“Troppe e pesanti – scrivono i Cinque Stelle – le ombre che hanno offuscato l’operato dell’assessorato alla Salute e che esigono un radicale cambio di rotta”. 

“Il presidente Musumeci dovrebbe avere la sensibilità politica per comprendere che l’unica strada da seguire è quella delle dimissioni. Non si è dimostrato all’altezza di gestire l’emergenza Covid. La nostra regione merita un presidente e una classe politica e dirigente migliori”.

“Il governo regionale – scrive il deputato pentastellato Giovanni Di Caro – ormai non ha più una maggioranza, come hanno dimostrato le votazioni sulla Finanziaria”. “E sui dati covid – rincara il parlamentare regionale – che hanno portato a un ciclone giudiziario che ha travolto l’assessore alla Salute Ruggero Razza costretto alle dimissioni, Musumeci è stato evasivo e non convincente”.

“Da parte del presidente – dice Di Caro – solo una sterile difesa d’ufficio, infarcita di lezioni di etica non richieste, senza quasi mai entrare nel merito delle contestazioni sollevate da numerosi deputati in aula. Poi contraddizioni a raffica: non si dimette perché solo i vili lo fanno, poi elogia Razza che le dimissioni le ha presentate. Di certo c’è che il sistema fa ancora acqua, come dimostrano i dati sul monitoraggio dei contagi ancora sbagliati. Musumeci deve andare via”.

A stretto giro di posta – parlando solo della Finanziaria, senza entrare nel merito dei “dati falsi” sul covid – rispondono i capigruppo dei partiti che sostengono la maggioranza (Forza Italia, Udc, Diventerà bellissima, Fratelli d’Italia, Lega Sicilia, Popolari autonomisti) Tommaso Calderone, Eleonora Lo Curto, Totò Lentini, Antonio Catalfamo, Elvira Amata e Alessandro Aricò.

“Abbiamo fatto un lavoro imponente – scrivono in una nota – consegnando alla Sicilia una legge di stabilità che affronta tante emergenze e risolve problematiche quali la stabilizzazione dei precari Asu. L’iter è stato farraginoso a tratti perché il ddl originario del governo conteneva solo 60 articoli che, nell’esame delle commissioni e dell’aula, sono lievitati a 135″.

“Era evidente – si legge nel documento – che su alcuni di questi si potessero registrare divergenze tra le forze parlamentari al punto di stralciarli o bocciarli. Nel complesso la legge di stabilità dà risposte significative a tante categorie che le attendevano, mette in sicurezza i bilanci degli Enti locali, dà copertura alle norme a favore dei disabili e chiude la fase della riscossione autonoma in Sicilia facendo transitare le funzioni all’Agenzia delle Entrate con la salvaguardia dei posti di lavoro per il personale della partecipata regionale”.

“Si conclude un lavoro – scrivono – , anche faticoso, assolto in presenza con tutti i rischi dell’attuale pandemia. Ai siciliani, a chi produce ed a chi investe, abbiamo assicurato l’attenzione del parlamento anche con misure di ristoro che contiamo di implementare nel più breve tempo possibile. Ancora una volta la maggioranza che sostiene il governo Musumeci dimostra senso di responsabilità e civismo nell’interesse di tutti i corregionali”. Lo affermano i capigruppo di maggioranza a Palazzo dei Normanni”.

Nella foto: Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano

Barbara Contrafatto