In manette a Malta l’ex Sovrintendente per i crimini economici Ray Aquilina, indagato come possibile fonte di divulgazione di informazioni segrete collegate all’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia (ottobre 2017). L’ennesima svolta è arrivata in questi ultimi giorni.

Ed è arrivata dopo un lungo interrogatorio della polizia. Accusa: “Divulgazione di informazioni sensibili in merito alle indagini sull’assassinio della giornalista maltese”. Secondo quanto dichiarato dal quotidiano nazionale “Times of Malta”, sembra che Aquilina fornisse informazioni alle persone direttamente coinvolte nell’omicidio della cronista maltese. In realtà Ray Aquilina, in questi anni, è stato nominato in diverse occasioni.

Daphne Caruana Galizia. Sopra: L’auto della giornalista sventrata dall’esplosione 

Durante una delle sue recenti testimonianze in sede processuale, anche “l’intermediario” Melvin Theuma ha indicato Ray Aquilina – all’epoca dei fatti nel pieno esercizio delle sue funzioni – come colui che gli avrebbe fatto recapitare un elenco dettagliato delle proprietà di Theuma, che sarebbero state perquisite dalla polizia da lì a poco (novembre 2019).

Anche dalle registrazioni delle conversazioni tra Melvin Theuma e l’imprenditore maltese Yorgen Fenech – ad oggi in prigione ed indicato come il principale sospettato dell’omicidio – si evince che Fenech avesse cercato di calmare Theuma sul suo imminente arresto con l’accusa di riciclaggio di denaro, confidandogli che sarebbe stato un certo “Ray” ad occuparsi del suo caso.

Ricordiamo come alla fine di novembre del 2019, la polizia arrestò Theuma con l’accusa di riciclaggio di denaro, accusa usata come “copertura” per accedere all’abitazione dell’uomo e proteggere tutte le conversazioni tra lui e Yorgen Fenech registrate segretamente. Solo dopo aver analizzato i messaggi scambiati tra Fenech e Theuma, nei giorni e persino nelle ore precedenti all’arresto dell’ “intermediario”, s’è capito quanto i due uomini fossero già a conoscenza dell’ “escamotage” ideato dalla polizia, col fine ultimo di ottenere esclusivamente quelle registrazioni.

Altre conversazioni registrate sembrano incastrare l’ex Sovrintendente. Johann Cremona, l’allora socio in affari di Yorgen Fenech, aveva assicurato a Melvin Theuma che, dopo il suo arresto, sarebbe stato sempre Ray Aquilina ad interrogarlo; sembra peraltro che Cremona abbia discusso con Theuma e Fenech di un piano da mettere in atto, per convincere proprio Aquilina a far cadere le accuse di riciclaggio di denaro.

“Dak orrajt (Tutto bene)”, avrebbe detto Cremona a Theuma. Stando alle dichiarazioni dei quotidiani maltesi, Johann Cremona è stato uno dei collegamenti chiave, insieme a Melvin Theuma, nel complotto per coprire l’omicidio della Caruana Galizia: sembra peraltro che Cremona avesse ripetutamente esortato Theuma a sbarazzarsi delle registrazioni incriminanti e delle apparecchiature elettroniche in suo possesso.

I nodi, anche quelli più intricati, cominciano a venire al pettine. Gli interrogatori in merito alla “fuga di notizie”, che hanno volutamente ostacolato l’indagine sull’omicidio della giornalista maltese, sono tutt’ora in corso presso il Dipartimento Investigativo sui Crimini Finanziari, in località Santa Venera.

Valentina Contavalle