Lo scandalo scoppiato alla Regione Sicilia con le dimissioni dell’assessore alla Salute Ruggero Razza (accettate dal governatore Nello Musumeci), l’arresto di un dirigente del settore della Sanità e di due collaboratori, accusati, a vario titolo, di avere falsificato i dati sui contagi e sui morti a causa del Covid 19, sta scatenando varie reazioni del mondo politico e sindacale. Vediamo quali sono i commenti.     

“Le dimissioni di Razza non bastano, lo scandalo sui dati dei contagiati dal Covid, che secondo la magistratura sarebbero stati taroccati per evitare la zona rossa, travolge i vertici dell’assessorato alla Sanità: i siciliani pretendono chiarezza, Musumeci venga a riferire al Parlamento prima possibile”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.

“Mentre la Regione viene investita da uno scandalo di una portata incredibile come quello svelato dai magistrati – afferma Di Caro – ci sembra assurdo che l’Aula vada avanti su una finanziaria per tantissimi versi inutile e sganciata dai bisogni dei siciliani senza fare quasi riferimento alle vicende terribili svelate dalle intercettazioni, che parlano di alterazioni dei dati che potrebbero aver provocato gravissimi danni sulla salute dei siciliani. Anche Musumeci faccia mea culpa, visto che è lui il commissario per l’emergenza Covid in Sicilia”.

La Cgil di Catania, insieme alla Fp Cgil (Funzione pubblica) e allo Spi Cgil, chiede “che il Governo Musumeci faccia urgente chiarezza sui provvedimenti  post pandemia che in questi mesi hanno riguardato Catania e la sua provincia. Il territorio etneo attualmente conta uno dei 20 comuni in zona rossa, Biancavilla, che sarà in lockdown dal 31 marzo. Catania in questi mesi ha più volte fatto parlare di sé anche sul fonte dei contagi nelle case di riposo, come ci ha rivelato la cronaca e come più volte i rappresentanti dei lavoratori dell’area pensionati e sanità hanno fatto notare persino in anticipo rispetto all’esplosione dei dati.  Anche sui decessi e sui contagi nelle RSA, dunque, sono necessarie nuove verifiche. Al netto del garantismo costituzionale, è necessario che i dati  di Catania e provincia, zona “hub” di arrivo e partenze aeroportuali, di industrie e scambi commerciali, di grandi strutture sanitarie, siano verificati e se necessario rettificati. Non possiamo permetterci di lasciare scoperti gli ambiti della sicurezza. Il Governo Musumeci ha un dovere di chiarezza sanitaria e politica”.

Nella nota, le segreterie delle tre sigle sottolineano che “la vicenda di oggi ci vede ancora una volta convinti che la presunzione d’innocenza sia sempre necessaria, anche a fronte delle intercettazioni divulgate che certo dipingono un quadro scoraggiante. La nostra fiducia nella magistratura è totale. Ma è necessario già da adesso conoscere tutti i dettagli sul contagio a tutela della salute e dell’economia. E al presidente Musumeci chiediamo con forza  di prendere atto della gravità politica di quanto sta accadendo. Al di là della verità giudiziaria che ci auguriamo venga presto a galla, a tutela di ciascuno, crediamo che il patto di fiducia con i siciliani per la questione si sia irrimediabilmente incrinato”.

Eleonora lo Curto, capogruppo Udc asll’Assemblea regionale siciliana dice: “Occorre prudenza nei giudizi poiché si rischia di essere sommari e di valutare male i fatti. L’indagine di cui siamo venuti a conoscenza oggi sui dati dei contagi Covid in Sicilia ci deve far confidare nel lavoro della magistratura, ma allo stesso tempo ci deve far ammettere che non siamo davanti a reati di corruzione e di malaffare per i quali anche l’uso delle intercettazioni è ricorrente. Apprezziamo che l’assessore Ruggero Razza, coinvolto nell’inchiesta, abbia rassegnato le dimissioni, così come riconosciamo lo spirito di servizio del presidente Musumeci che ha assunto l’interim di un ramo dell’amministrazione così pesantemente messo alla prova. Va comunque ribadito come il governo siciliano, dall’inizio della pandemia, sia stato sempre solerte e attivo nell’affrontare la grave crisi sanitaria e pandemica, dando prova di efficienza e di capacità di gestione dell’emergenza coronavirus. Altrove, e parlo di regioni come la Lombardia, il Lazio e la Campania, ben altri sono stati i reati contestati ad esponenti dei governi locali nelle indagini della magistratura. Qui si sta parlando solo di caricamento di dati sui contagi e sui decessi, che sovente abbiamo appreso sconta ritardi nelle comunicazioni che arrivano dalle periferie dello stesso sistema di raccolta. Crediamo che il governo Musumeci non possa essere additato per una gestione poco seria e concreta, anzi ricordiamo come alcune decisioni e ordinanze del Presidente della Regione, più restrittive degli stessi Dpcm, siano state viste come eccessi di zelo o addirittura come atti di imperio al limite della legittimità. Siamo garantisti ed attendiamo con pazienza che il lavoro degli inquirenti descriva chiaramente fatti e circostanze che, in queste ore, nelle ricostruzioni giornalistiche cedono al clamore ed all’eclatante rispetto a ciò che è realmente concreto come reato”. 

Dichiarazione di uguale tenore da parte di Forza Italia “per definizione partito liberale e garantista”. “Auguriamo all’avv. Razza – si legge nella nota di Fi – di dimostrare dinanzi le competenti autorità, la propria estraneità ai fatti. La politica ha l’obbligo di una rigorosa vigilanza, nel rispetto delle leggi e degli uomini”. Così affermano a nome del gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars, il capogruppo Tommaso Calderone e il presidente della commissione bilancio, Riccardo Savona.

In serata un altro comunicato del M5S: “Non abbiamo parole per commentare i gravissimi fatti che hanno portato all’arresto di un dirigente regionale e di due collaboratori e che hanno coinvolto anche l’ormai ex assessore alla Salute Ruggero Razza. E’ inqualificabile che sia stato alterato il flusso dei dati del Covid, modificando il numero dei positivi, dei tamponi e dei decessi, come attestato dalla Procura di Trapani. Al di là di ogni etica, a parte i risvolti legali, che si siano potuti falsare – secondo l’accusa – i dati sulla pelle dei cittadini. Le parole di Razza “spalmiamo i morti” si commentano da sole e le sue dimissioni sono un atto scontato e dovuto. Ma per noi non sono sufficienti. Come non sono sufficienti le rassicurazioni di Musumeci, che ha appena comunicato di tenere ‘l’interim alla Sanità’ fin quando lo riterrà ‘opportuno e necessario’. Va messo sotto accusa tutto il sistema di gestione della pandemia, che mostra l’incapacità di Musumeci nel suo ruolo di commissario all’emergenza. A questo punto l’unica soluzione possibile, che potrebbe ridare ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e, quindi, nella tutela del loro diritto alla salute, è che intervenga il governo nazionale e valuti il commissariamento della sanità siciliana”.

Barbara Contrafatto