Fino alla seconda metà di febbraio, Malta si mostrava ottimista per sconfiggere il Covid 19, visto anche il buon andamento della campagna vaccini: non aveva fatto i conti con un improvviso e vertiginoso aumento di contagi. Durante la “seconda ondata”, Malta aveva adottato il “modello Svedese” aprendo negozi, ristoranti, scuole, aeroporto e porto, non rispettando appieno le norme igieniche e sul distanziamento sociale e aderendo alla teoria dell’immunità di gregge.

Il 6 marzo, durante il quotidiano bollettino medico, sono stati annunciati altri 345 casi di positivi al  CoronaVirus: la terza volta nell’ultima settimana che s’è registrato un numero di casi giornalieri superiori alle 300 unità. La variante “britannica”, ritenuta altamente trasmissibile, sembra essere la responsabile dell’impennata; durante la pandemia infatti, il tasso medio di positività dell’Isola era stato del 3,36%, un dato più che raddoppiato nelle ultime due settimane .

Nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 marzo, Malta ha registrato un’ennesima vittima, portando così ad un totale di 329 persone decedute a causa del Covid-19.

Abbandonata la strategia fallimentare dell’ “immunità di gregge”, l’Isola sembra essere andata decisamente in direzione opposta: al fine di cercare di frenare il tasso di infezione, giovedì 4 marzo durante una conferenza straordinaria, il  Premier maltese Robert Abela ha annunciato nuove misure di contenimento valide fino all’11 aprile.

Uno scenario visto un anno fa: da venerdì 5 marzo, tutti gli esercizi adibiti alla ristorazione hanno chiuso i battenti, con unica possibilità di servizio d’asporto; un’eccezione è stata fatta per bar, club e discoteche che rimarranno chiusi fino a nuova comunicazione: in caso di violazione subiranno multe di 6 mila Euro.

Una penale di 100 Euro sarà applicata a coloro che infrangeranno le regole per il mancato uso di mascherine.

Limite di persone anche per eventi presso le abitazioni private, fino ad un massimo di quattro nuclei familiari. Sono stati vietati, ad eccezione dei matrimoni e cerimonie religiose, eventi di massa.

Limitazioni anche per quanto riguarda lo sport “di contatto”, vietato per bambini e ragazzi di età inferiore ai 16 anni.

E’stata reintrodotta la direttiva affinché impiegati di enti pubblici e privati lavorino da casa quanto più possibile, secondo il sistema di “smart working”, estendendo persino l’integrazione salariale per i dipendenti di tutte le attività commerciali fino a giugno.

Secondo le parole del Ministro alla Salute Chris Fearne, la strategia vaccinale sarà la vera “linea di attacco” attraverso la quale la diffusione del virus può essere mitigata. In effetti i numeri sembrano promettere bene: finora sono state somministrate più di 90 mila dosi di vaccino, oltre 31 mila le seconde dosi. Ma il paese deve somministrare circa 2 mila 600 vaccini al giorno se vuole immunizzare il 70 per cento degli adulti entro la fine dell’estate.

A partire dal 6 marzo le persone di età superiore ai 60 anni hanno iniziato a ricevere appuntamenti per la vaccinazione: a questi, in linea con le nuove prove scientifiche, verrà somministrato il vaccino AstraZeneca, precedentemente previsto per la fascia d’età al di sotto i 55 anni.

Continua a preoccupare la situazione in merito alle scuole. Il Segretario parlamentare Clyde Puli, portavoce delle politiche sociali e dell’istruzione, ha più volte dichiarato quanto l’istituzione scolastica abbia mostrato una certa riluttanza nel far rispettare le proprie regole, sebbene la riapertura delle scuole a settembre dell’anno scorso avesse avuto lo scopo di spianare la strada alla normalità.

Dai primi giorni di marzo è stato previsto l’inizio delle vaccinazioni anche per il personale scolastico, ma al momento, secondo i dati riportati da Puli, c’è un numero sempre crescente di studenti, in particolar modo tra i bambini, sottoposti alla quarantena. Puli ha persino messo in dubbio le decisioni delle autorità degli istituti scolastici in merito ad un possibile piano su come affrontare gli imminenti esami di fine anno.

Ad un anno di distanza dalla scoperta del primo caso sull’Isola, il Coronavirus continua a mettere gli abitanti di Malta di fronte alla vulnerabilità della vita umana. Con il lancio del vaccino, un falso senso di sicurezza ha pervaso la popolazione che all’improvviso ha dovuto rendersi conto quanto il virus possa profilarsi ancora una minaccia concreta per la ripresa della vita di cui ci si ricordava.

Valentina Contavalle