In un’intervista sull’Espresso on-line il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ricorda la nascita della Rete fondata il 21 marzo del 1991, trent’anni fa. “Il 1991 è l’anno della prima Guerra del Golfo, stretto tra la caduta del muro di Berlino nel 1989 e le stragi mafiose che avverranno l’anno successivo, nel 1992”, ricorda Leoluca Orlando.

“I partiti tradizionali agonizzavano travolti dal crollo del muro di Berlino, incapaci di pensare un futuro. Le nobili tradizioni politiche dei democristiani, dei comunisti, dei socialisti, dei liberali, erano diventate scatole nelle quali rinchiudere le proprie identità. La Rete si pose subito come movimento trasversale, una grande tenda post-ideologica”.

“Ci immaginammo subito come un movimento a tempo, – sottolinea il fondatore – tant’è vero che dopo un po’ cambiammo il simbolo da Rete per la Democrazia a Rete per il Partito Democratico”. Un’anticipazione del Pd per Orlando: “Lo dimostra il fatto che quando nacque l’Ulivo di Romano Prodi la Rete si sciolse nella coalizione senza contrattare nulla”.

L’ex leader della Rete parla poi del nuovo segretario del Pd. “Conosco bene Enrico Letta, cui mi lega la comune radice nel cattolicesimo democratico, intesa non come recinto escludente, ma aperto alla contaminazione. Ora è finalmente possibile realizzare le politiche del vero Partito Democratico”.

Ma il sindaco di Palermo avverte: “Il vero Pd non è ancora nato, perché coloro che vi sono confluiti hanno vissuto finora come separati in casa. Serve una nuova tenda nella quale ognuno possa sentirsi a casa propria. Serve una sintesi ardita, come quella immaginata dal compromesso storico, che non può nascere da accordi di potere tra le correnti”. 

Nella foto: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, fondatore de la Rete

Ansa