Sopralluogo oggi pomeriggio del presidente della Regione, Nello Musumeci, nei centri etnei colpiti dalla pioggia di cenere e lapilli dell’Etna. Il governatore ha annunciato la proclamazione dello stato di crisi e richiesto al governo nazionale lo stato di calamità per le zone interessate dal fenomeno.

Musumeci ha inoltre garantito un primo intervento economico di un milione di euro a sostegno dei Comuni ricadenti nelle aree colpite dall’attività vulcanica. Intanto, dal Dipartimento nazionale di Protezione civile sono giunte importanti rassicurazioni circa una mobilitazione a sostegno dei territori investiti dall’evento calamitoso. Secondo una prima ricognizione, condotta dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, i danni ammonterebbero a una decina di milioni di euro. Ma si attende una valutazione più analitica, che sarà compiuta in sinergia con i tecnici dei Comuni coinvolti (Ansa). 

Intanto Cgil, Cisl e Uil di Catania si uniscono alla richiesta del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al Governo nazionale, di proclamare  lo stato di emergenza per i Comuni travolti dalla precipitazione di cenere dell’Etna.

I sindacati  catanesi si dichiarano infatti preoccupati  e chiedono alla prefetta di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi portavoce dell’istanza presso il Governo nazionale. 

La quantità, la persistenza e l’entità della cenere vulcanica dell’Etna caduta oggi ha avuto conseguenze ben più allarmanti rispetto giorni scorsi.

A pagarne il prezzo più alto  sono i comuni ai piedi del vulcano, le aziende agricole e florovivaistiche ma anche il sistema cittadino di pulizia e trasporti dei territori colpiti.

Nella foto: una cittadina dell’Etna sommersa dalla cenere vulcanica (immagine tratta dai Social network)

Redazione