Chiedono un atto ispettivo dopo l’arresto operato dai magistrati di Catania – nell’ambito di una indagine su mafia, politica e affari – nei confronti del presidente della sesta municipalità del capoluogo etneo eletto nelle liste di Forza Italia, ed in servizio come vicebrigadiere presso il Comando della Guardia di finanza di Augusta (Siracusa).
Nell’indagine sono stati coinvolti tre Vigili urbani del Comune di Catania che, secondo i magistrati, hanno preso parte ad una serie di operazioni in cui Cosa nostra ha avuto un ruolo preponderante.
L’ispezione è stata chiestas da I Siciliani giovani, dall’Arci e dall’Associazione anti estorsione Libero Grassi dopo l’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia e della Guardia di Finanza: “Non è che l’ultima conferma – si legge nella nota – delle gravi infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto istituzionale della città”.
“Le notizie circa i rapporti, anche corruttivi – è scritto nel comunicato – di soggetti accusati di mafia con funzionari comunali e di altri enti pubblici sono inquietanti e gettano pesanti ombre sul regolare e democratico funzionamento delle istituzioni pubbliche”.
Per questo le associazioni reputano “urgente e necessario che la Prefettura di Catania avvii un accesso ispettivo antimafia presso il Comune di Catania e le Municipalità al fine di verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare, tali da determinare un’alterazione del processo di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi, e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità dell’amministrazione comunale nonché il regolare funzionamento dei servizi”.
Nella foto: Palazzo degli Elefanti, sede del municipio di Catania
Redazione
Tutti gli impiegati della pubblica amministrazione: Ministeri, Scuole, Università, Regioni, Comuni, Circoscrizioni e Camere di commercio. Dal Direttore all’ultimo dipendente.
Al momento dell’assunzione, prima di assumere servizio di ruolo, si dovrebbe prestare giuramento davanti al capo dell’ufficio.
Quanti dipendenti compiono azioni a proprio vantaggio? Quanti si sottomettono alla criminalità organizzata? Quanti intascano mazzette, oppure ottengono privilegi personali? Dare a ciascuno, dopo il giuramento, un breve opuscolo dove si parli di peculato, malversazione, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio, di falsa testimonianza, con le relative pene comminabili.
E’ sperabile che si affermi la sensibilità istituzionale necessaria per apportare queste modifiche a livello di regolamento e dare un segno chiaro ai cittadini di dedizione al bene comune superiore ad ogni interesse di parte! Fedeli alla Patria, leali e rispettosi verso i cittadini!
E chi non se la sente che rinunci subito o sarà spergiuro e disonorato.