I carabinieri hanno eseguito a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Messina, su richiesta della Dda, a carico di Salvatore Chiofalo, 31 anni, Santino Benvenga, di 28, già detenuti per altro reato, e di Carmelo Cannistrà, 27 anni, accusati a vario titolo di tentativo di omicidio, detenzione illecita di armi, porto abusivo di arma e rapina con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini hanno fatto chiarezza sul tentativo di omicidio, commesso il 30 maggio 2015 nei confronti di un ristoratore di Merì, al quale fu teso un aggato nelle vicinanze della sua abitazione. Avvicinato da uno dei malviventi mentre era in auto in attesa che si aprisse il cancello, contro la macchina dell’imprenditore furono esplosi alcuni colpi, attutiti dalla carrozzeria. L’imprenditore, grazie a una manovra repentina, riuscì a riparare all’interno della sua abitazione.

I carabinieri in seguito trovavano bossoli calibro 9×21 e alcuni mozziconi di sigarette e, qualche settimana dopo, in un’abitazione abbandonata di Barcellona Pozzo di Gotto, le due pistole calibro 9×21 utilizzate per il tentato omicidio. In occasione del ritrovamento delle armi, all’interno della stessa abitazione sono stati trovati anche alcuni indumenti e mozziconi di sigaretta che a loro volta sono stati repertati e sequestrati. Il materiale è stato successivamente analizzato dal Ris di Messina che ha provveduto a svolgere le indagini balistiche.

L’accertamento consentì di appurare che i colpi esplosi all’indirizzo del ristoratore erano stati effettivamente sparati da una pistola marca Astra Cal 9×21 che era stata ritrovata nell’abitazione di Barcellona Pozzo di Gotto. Le indagini scientifiche sono proseguite anche con gli accertamenti biologici. 

Ansa