Sequestrate a Catania armi da guerra a disposizione dei clan mafiosi, tra cui addirittura una bomba a mano come quelle utilizzate nella guerra dei Balcani, un’ìarma che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime se non fosse stata disinnescata.

La scoperta è stata fatta dai Carabinieri del Comando provinciale alla luce degli ultimi fatti di sangue, che hanno dimostrato come gli equilibri tra i clan mafiosi catanesi siano spesso alquanto precari, e proprio per questo si è resa necessaria una intensificazione dei controlli dei quartieri a rischio della città, nell’ottica di contrastare con maggiore efficacia le attività svolte dai sodalizi criminali.

In tale quadro si inserisce l’operazione della scorsa notte che ha consentito di rinvenire e sequestrare delle armi da guerra nel quartiere Monte Po’ storicamente controllato dal clan dei “Cappello”.

Ad operare sul campo, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile i quali, all’esito di alcune perquisizioni, hanno rinvenuto in uno scantinato comune (locale protetto da una porta in ferro) di un condominio di via Salvatore Salomone Marino un borsone nero abilmente occultato con un fucile d’assalto AK 47 Kalashnikov cal.7,62, completo di serbatoio; una bomba a mano da guerra M-75, fabbricata nella ex Jugoslavia e utilizzata nella guerra dei Balcani; 34 cartucce per fucile cal. 12; 6 cartucce cal. 7,65 per pistola semi automatica; 46 cartucce cal. 9×21 per pistola semi automatica.

Sul posto sono intervenuti gli Artificieri antisabotaggio del Comando Provinciale per porre in sicurezza e repertare l’ordigno bellico, in grado, qualora incautamente maneggiato, di provocare gravissimi danni a persone e cose. 

Nella foto: le armi sequestrate dai Carabinieri a Catania

Redazione