In Sicilia la scuola si prepara per la riapertura il 7 o l’8 gennaio (le date stabilite nel calendario regionale a inizio anno), con le superiori eventualmente al 50% fino al 18 gennaio, quando, se la curva epidemiologica lo permetterà, la percentuale salirà al 75%. Lo dice l’assessore all’Istruzione della Regione siciliana, Roberto Lagalla, che conferma la decisione presa dalla giunta Musumeci il 31 dicembre.

Sull’ordinanza firmata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che proroga la chiusura delle superiori al 31 gennaio, l’assessore afferma: “Comprendo le motivazioni di Zaia, in Veneto l’incidenza dei contagi è maggiore, con un Rt superiore”.

Intanto i nuovi positivi registrati ieri in Sicilia sono 1047, su 6.319 tamponi processati. 26 le vittime nelle ultime 24 ore. 

I positivi complessivi sono 35.591, con un aumento di 641 casi. Negli ospedali i ricoveri sono 1321, 45 in più rispetto all’altro  ieri, mentre i ricoveri in regime ordinario sono 1137, 47 in più rispetto a due giorni fa. In terapia intensiva i ricoveri sono 184, 2 in meno rispetto a ieri. I guariti sono 380.

La distribuzione nelle province vede a Catania 301 nuovi casi, a Palermo 297, a Messina 189, a Ragusa 53, a Trapani 46, a Siracusa 16, a Caltanissetta 87, a Agrigento 55, a Enna 3.

Nel frattempo a Capizzi, piccolo paese dei Nebrodi nel Messinese, si allarga il focolaio di Covid, che sarebbe stato innescato da una festa di compleanno in un locale di Nicosia (Enna) con 150 invitati. Su una popolazione di 2 mila 900 abitanti, si contano infatti 80 positivi.

Nei giorni scorsi erano 58. Oltre ai nuovi contagiati c’è stato un morto, un pensionato di 68 anni, mentre altre 150 persone sono state poste in quarantena in attesa dei risultati dei tamponi.

Il sindaco Leonardo Principato Trosso parla di una “situazione allarmante e di dati statistici preoccupanti” per una piccola comunità. Proprio su sua richiesta, il presidente della Regione ha decretato Capizzi “zona rossa” fino al 13 gennaio.

Il Codacons si è rivolto alla magistratura perché si indaghi per l’ipotesi di concorso nella diffusione di epidemia colposa.

Ansa