Sono 1.278 i nuovi positivi al Covid in Sicilia, che diventa così la prima regione in Italia per numero di casi davanti alla Lombardia, su 39.776 tamponi (compresi quelli rapidi) con un tasso di positività che resta fermo al 3,2%. Le vittime sono state 38 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.027.

I positivi sono 46.885 con un aumento di 460 casi. Negli ospedali i ricoveri sono 1.649, 19 in più rispetto a ieri, dei quali 205 in terapia intensiva, 3 in meno rispetto a ieri. I guariti sono 780.

Intanto un focolaio di Covid è scoppiato nell’ospedale Civico di Palermo nel reparto di Medicina d’urgenza. Dodici pazienti e sette sanitari sono risultati positivi al Covid, mentre altri sono in attesa dell’esito del tampone.

I sanitari erano stati vaccinati tra il 31 dicembre e il 7 gennaio. “Un numero temporaneo – spiega il primario, Massimo Geraci – perché non escludiamo che altri fra i sanitari al momento negativi possano positivizzarsi nei prossimi giorni. Quanti hanno ricevuto la prima dose di vaccino sono asintomatici e non presentano al momento disturbi. Se la situazione proseguisse così saranno vaccinati con la seconda dose”.

“Se le condizioni rimarranno così senza sintomi – aggiunge Geraci – evidentemente sarebbe una buona risposta. Significa che il vaccino comincia a dare le risposte che tutti si attendono”.

A Palermo, frattanto, il sindaco Leoluca Orlando rtira un sospiro di sollievo in merito alla riapertura delle scuole, messo fortemente in dubbio nei giorni scorsi: “Finalmente – dice il primo cittadino – la giusta assunzione di responsabilità da parte di chi ha la responsabilità della vigilanza sanitaria, con la dichiarazione da parte della Asp circa la possibilità di aprire in sicurezza le scuole della città. Non posso che prenderne atto, con la conferma dell’importanza di svolgere e potenziare lo screening scolastico”.

Orlando commenta la nota della direttrice del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Palermo, Loredana Curcurù, in cui si spiega che “allo stato attuale, considerata l’adesione allo screening, i dati raccolti e la tendenza attuale, non si ritiene l’apertura delle Scuole una attività di rischio, se mantenute tutte le precauzioni e normative ministeriali e assessoriali in merito alle norme da attuare per limitare la diffusione del SARS-CoV2 in ambiente scolastico e lavorativo”.

Orlando aggiunge: “Ma soprattutto con la conferma della necessità che tutti, a partire dai genitori, si attengano alle norme di prevenzione, evitando gli assembramenti e rispettando le regole relative a mascherine, distanziamento e igiene. Per questo ho stabilito il divieto di assembramento in prossimità delle scuole come richiamo alla responsabilità di ciascuno, confermando il mio apprezzamento per i controlli svolti dalle Forze dell’ordine, che però certamente non possono presidiare ogni scuola e ogni strada. L’assunzione di responsabilità e l’adozione di comportamenti corretti e prudenti è il modo migliore per dimostrare e mettere in pratica l’amore per i più cari, a partire dai nostri figli e nipoti”. 

Ansa