“L’Agenda Rossa di Borsellino ce l’hanno gli uomini dello Stato, non i boss. A Report molto sensazionalismo, no giornalismo d’inchiesta: così tutti sembrano colpevoli e tutti innocenti”. Così l’ex pm Antonio Ingroia, in un’intervista all’Adnkronos,  giudica la puntata del programma di Sigfrido Ranucci, andata in onda ieri sera, sulla Trattativa Stato-Mafia, su cui l’ex magistrato ha indagato brillantemente per anni assieme ad un altro magistrato di valore come Nino Di Matteo, rappresentando la pubblica accusa in dibattimento.

L’ex Pm Antonio Ingroia con Paolo Borsellino. Sopra: un’immagine della strage di via D’Amelio

“Premesso – dice Ingroia – che è un evento il fatto che la Rai, in prima serata, parli di un argomento tabù come la Trattativa Stato-mafia, per il resto la puntata di ‘Report’ di ieri sera su Rai3 mi è sembrata un’occasione sprecata per far luce sugli anni più bui della nostra storia”.

“Promesse, rivelazioni sconvolgenti, poi non mantenute -prosegue Ingroia, che smessa la toga per gli attacchi ricevuti, oggi oggi esercita la professione di avvocato- tranne qualche informazione depistante tipo ‘Matteo Messina Denaro ha l’Agenda Rossa’, visto che l’agenda sparita di Borsellino è certamente nelle mani degli uomini dello Stato e non della mafia”.

“Oppure – seguita l’ex Pm – far apparire il dottor Contrada vittima, mentre restano i fatti gravissimi per la sua condanna definitiva per collusione con la mafia. Un grande minestrone -conclude Ingroia- dove tutti sembrano colpevoli e tutti innocenti. Non un buon servizio per i cittadini, secondo me. Ho visto molto sensazionalismo ed equilibrismo e nessun giornalismo d’inchiesta”.

Redazione