“Le Poste sotto stress. Non accenna a diminuire la ressa davanti gli uffici postali con conseguente aggravio di problematiche per i dipendenti che lavorano nell’ambito degli Uffici postali di Catania e provincia”.

A denunciare la perdurante situazione è il sindacato Ugl Comunicazioni poste che, sollecitata da numerosi lavoratori, lamenta “il continuo ricorso allo straordinario a causa della carenza cronica di personale anche negli sportelli aperti, mentre alcune filiali in città ed in diversi paesi rimangono ancora chiuse per turn over”.

“Quotidianamente assistiamo a scene assurde – scrive l’Ugl – , con continui assembramenti e problemi di ordine pubblico tali da dover richiedere l’arrivo di uomini delle forze dell’ordine, o di malori accusati dagli utenti con contestuale intervento del 118″.

“Una condizione disumana – attacca Mario Crisà, segretario provinciale – che, inevitabilmente, si ripercuote sugli operatori, costretti loro malgrado a doversi fermare quotidianamente oltre l’orario consueto. In questo caso lo ‘straordinario’ è diventato una prassi ordinaria che, ovviamente, non sarebbe un problema se non fosse legato al fatto che un livello così elevato di responsabilità e tensione, può esporre il dipendente a rischi di tipo patrimoniale, amministrativo e penale, provocando una conseguente dose di stress dovuto oltretutto alla pressione”.

“Gli utenti, chiaramente, non hanno nessuna colpa visto che, nonostante le ripetute azioni di promozione da parte di Poste Italiane, i sistemi di prenotazione e di gestione dei servizi informatici lasciano ancora a desiderare”, prosegue il sindacalista.

“Un fatto ancor più assurdo e, a nostro avviso, immotivato – spiega il sindacalista – è quello che vede i consulenti dei servizi finanziari contattare i clienti per appuntamenti finalizzati all’offerta di nuovi prodotti. Attività che, naturalmente, contribuisce ad alimentare la già folta schiera di persone, in nome di un ipotetico profitto”.

”Non è diverso, invece, il clima che si respira nei centri di smistamento e in relazione ai portalettere”, dice Crisà.

“Anche in questi due settori – aggiunge – la straordinarietà, da addebitare alla mancanza atavica di risorse umane, ha lasciato lo spazio alla consuetudine, con addetti ed autisti che sono ‘invitati’ a rimanere ore in più per ‘senso di responsabilità e appartenenza’, accumulando così carico di stress, pericoloso per la tipologia lavorativa che svolgono (non dimentichiamo il collega autista deceduto in un incidente autonomo ad Enna nel 2016)”.

“Stessa cosa – aggiunge – accade altresì per i postini che, essendo in pochi si trovano a dovere uscire più volte in una giornata per smaltire i prodotti postali da consegnare. E pensare che in giro ci sono tanti validi giovani, purtroppo disoccupati, pronti a venire a dare una mano”.

“Chiediamo, quindi – scrive l’Ugl -, per l’ennesima volta a Poste Italiane un concreto scatto di orgoglio, rendendo ancor più smart tutti i servizi che si possono ‘dematerializzare’ per evitare così i vergognosi assembramenti negli spazi antistanti le filiali”.

“Invochiamo l’assunzione di nuova forza lavoro che, oltre a rappresentare una valida funzione sociale in un momento difficile per l’occupazione anche nella nostra realtà territoriale, potrà consentire di far respirare centinaia di colleghi e scongiurare danni agli stessi ed alla società”.

“In ultimo continuiamo a non comprendere il silenzio di Poste italiane sull’appalto per la vigilanza armata e le prestazioni fiduciarie che, in un contesto come quello che si sta vivendo in ogni filiale, sono alquanto indispensabili”.

Nella foto: Catania. Intervento del 118 per il malore di un utente davanti ad una filiale di Poste italiane (immagine Ugl)

Redazione