Blitz della Polizia nel trapanese nei confronti di una serie di presunti mafiosi molti dei quali vicini al numero uno di Cosa Nostra, il boss Matteo Messina Denaro. Sono 13 i provvedimenti di fermo emessi dai magistrati della Dda di Palermo che centinaia di agenti delle squadre mobili di Palermo e Trapani, supportati da quelli del Servizio centrale operativo, stanno eseguendo in queste ore.

Venti gli indagati tra i quali anche un sindaco, accusato di corruzione elettorale ed estorsione, e diversi imprenditori. Le accuse ipotizzate nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, incendio, furto, favoreggiamento personale e corruzione elettorale, aggravati dal metodo mafioso.

Le manette sono scattate per alcuni imprenditori e per un dirigente di un’azienda pubblica di Trapani che è anche presidente di una cantina sociale mentre il primo cittadino risulta solo indagato. In corso anche una serie di perquisizione nelle campagne del trapanese per la ricerca di armi. 

Nella foto: Il boss Matteo Messina Denaro (a sinistra) come era tanti anni fa, e (a destra) come potrebbe essere oggi, in base a una ricostruzione delle forze di polizia

Ansa