I Carabinieri della Stazione di Belpasso hanno denunciato una 56enne, già gravata da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, e la figlia di 24 anni, entrambe del posto, poiché ritenute responsabili del concorso in contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni, nonché ricettazione.

A seguito di attività info-investigativa, i militari hanno individuato il laboratorio artigianale, all’interno del quale le due donne riproducevano illegalmente gli oggetti della nota azienda con sede a Bolzano, in violazione dei diritti di proprietà intellettuale ed industriale.

I carabinieri, perquisendo i locali, hanno rinvenuto e sequestrato: 2  fogli di carta, tipo libro mastro, contenente la lista degli ordini da spedire con relativo numerico e importo; 18 bigliettini con il logo del marchio; 232  stampi in silicone per la produzione di prodotti identici ai prodotti originali; 204 prodotti, ancora grezzi, equivalenti ai prodotti dell’azienda; 508 prodotti uguali ai prodotti originali; 1 contenitore di gomma siliconata per la realizzazione di stampi; 1  scatola contenente materiale di vario genere per realizzare e decorare i prodotti; 1 tablet e 1 smartphone utilizzati dalle donne per la commercializzazione dei prodotti.

Di seguito si riporta l’esito di una prima perizia eseguita da un esperto incaricato dall’azienda che attesta: “Gli articoli sequestrati riproducono gli stessi soggetti, nonché le stesse soluzioni artistiche, stilistiche, gli stessi richiami simbolici e concettuali univocamente riconducibili alla THUN e protetti dai depositi e dalle corrispondenti registrazioni per modello industriale nazionale, comunitario e internazionale”. 

Nella foto: gli oggetti sequestrati dai Carabinieri

Redazione