Possiamo dirlo che fra le persone entrate in confusione per il vaccino anti Covid ci siamo anche noi che crediamo nella scienza e siamo pure contro i negazionisti? Possiamo dirlo di avere dei dubbi? Possiamo dirlo che si tratta di dubbi che non derivano dalla cultura del complotto, ma dalle cose che sentiamo e leggiamo dall’inizio della pandemia? Possiamo dirlo che vogliamo un vaccino sicuro al 100 per cento per giovani, vecchi e bambini? Possiamo dirlo che desideriamo delle spiegazioni più approfondite quando ci dicono che col vaccino non risolveremo il problema, poiché dovremo continuare a vivere distanziati e con la mascherina chissà per quanto tempo? Possiamo dirlo che dovremmo usare più frequentemente parole come chiarezza, prudenza, cautela e pazienza?

Sì, perché in questi mesi, sul vaccino, è stato detto di tutto. Da un lato che risolverà il problema, dall’altro che è il caso di andarci piano, poiché finora per realizzare un prodotto che ci immunizzi dalle malattie, sono stati necessari comunemente otto anni.

Per quello contro il coronavirus sono bastati soltanto otto mesi. Senza contare che già, qualche mese fa, una multinazionale americana aveva fatto la “sensazionale scoperta” del Vaccino1. Peccato per quella incredibile marcia indietro dovuta agli “effetti collaterali” che avevano colpito diverse persone sottoposte ai test sperimentali.

Passano i mesi e arriviamo ad ora, novembre 2020. Un’altra multinazionale grida “eureka” e annuncia il Vaccino2: gli esperimenti sono andati benissimo, ci sono due piccoli problemi: a) sarà in grado coprire il 90 per cento delle fasce d’età, nel senso che gli esperimenti sono andati benissimo sui giovani e sugli adulti. E gli anziani, quelli più a rischio che dovrebbero essere vaccinati per primi? Su questo le risposte sembrano un po’ vaghe, ma forse la colpa è dei comuni mortali come noi che vanno in confusione facilmente. Intanto vacciniamo giovani e adulti, ci spiegano, creiamo l’“immunità di gregge” per evitare il contagio sui vecchi, poi si vedrà; b) il vaccino deve stare a una temperatura di 80 gradi sotto zero. Dilemma. Alcuni dicono “non c’è problema”, altri il contrario: “E dove prendiamo i frigoriferi?”. 

Due giorni dopo è il turno del premier russo Vladimir Putin che annuncia il Vaccino3: coprirà il 92 per cento della popolazione. Ma Trump fresco di sconfitta e in versione Cettolaqualunque tuona: “Vaccino gratis per tutti se torno alla Casa Bianca”.

Due giorni dopo arriva un’altra multinazionale che proclama il Vaccino4: sensazionale scoperta, copriremo il 94 e mezzo per cento.

Ma la multinazionale del Vaccino2 (quella del 90 per cento, con la quale molti governi nel frattempo avevano stipulato gli accordi) non sta a guardare: siamo in grado di coprire il 95 per cento della popolazione. In una sessantina di ore hanno coperto un gap del 5 per cento. Sensazionale! Gli effetti collaterali – dicono i nuovi test – potrebbero esserci, ma eventualmente non saranno “gravi”. Ma noi, sempre più confusi, ci chiediamo qual è il significato intrinseco della parola “grave”. Un pensiero come un altro, nient’altro.

A fugare ogni dubbio arriva l’ultimo annuncio. Pochi minuti fa esce il Vaccino5, quello non a rischio per gli anziani. Attendiamo con impazienza il Vaccino6, che forse è in fase sperimentale mentre noi scriviamo.

Luciano Mirone