L’allarme è forte. E lo lanciano Cgil, Cisl e Uil ai Prefetti di tutta l’Isola: in Sicilia attualmente ci sono sessanta Vigili del fuoco contagiati e cinquanta in quarantena. I sindacati chiedono “maggiori tutele  e sicurezza sul lavoro”, “esprimono preoccupazione e invocano interventi per la categoria, definendo ‘assolutamente insoddisfacente’ quanto messo in atto, ad oggi, per la loro salvaguardia e incolumità durante l’emergenza sanitaria ancora in atto”.

La lettera porta la firma dei segretari Nicola Pesca, Roberto Bombara e Gianpiero Nuccio, che denunciano “il numero eccezionalmente elevato di Vigili del Fuoco contagiati e in quarantena in Sicilia.

“Dati preoccupanti – scrivono in una nota – , che hanno indotto le sigle a chiedere ai prefetti incontri urgenti. Occorre – si legge – agire su tutti i fronti, all’insegna della sinergia e della coerenza, potenziando le azioni e gli accorgimenti organizzativi già sperimentati in passato con i miglioramenti da noi suggeriti” .

Nel comunicato le organizzazioni sindacali puntano il dito contro “la titubanza e la mancata accelerazione dell’ Amministrazione dei Vigili del Fuoco in Sicilia e, in particolare, da parte della Direzione regionale, che rischia di  vanificare gli sforzi profusi sino ad oggi del personale tutto”.

Le tre sigle “ravvisano l’esigenza di uno stimolo ulteriore verso i Comandi provinciali , da parte della Direzione regionale, per evitare tentennamenti ed interpretazioni distoniche” .

 Le proposte concrete avanzate da Nicola Pesca, Roberto Bombara e Gianpiero Nuccio, inoltre, “vanno nella direzione della riorganizzazione dei servizi di ogni specie, per favorire tutte le possibili declinazioni di espletamento delle prestazioni lavorative o addestrative in modo alternativo, al fine di limitare al massimo la permanenza in luoghi chiusi, uffici e mezzi”.

“Laddove possibile, occorre promuovere il lavoro agile e la formazione a distanza – aggiungono – ormai sufficientemente regolamentata e normativamente incentivata”.

Un’istanza che si affianca alla necessità di proseguire nella “distribuzione capillare dei dispositivi di protezione individuale quali gel igienizzante, mascherine chirurgiche – due per ogni turno di dodici ore – e di operazioni cicliche di tutela della salute collettiva: sanificazione di luoghi, automezzi, aeromobili e unità navali, nel rispetto dei protocolli vigenti, con particolare attenzione rivolta a quelle realtà dove in considerazione del maggiore numero di persone, le occasioni di contagio sono più consistenti”.

I sindacati, pertanto, “preannunciano un’azione di sensibilizzazione che parte proprio dai prefetti di tutte le province isolane affinché siano fornite risposte concrete alle richieste  formulate  dalla categoria, a seguito dei riscontri, ‘evasivi e insoddisfacenti’, forniti dalla direzione regionale”.

Redazione