E adesso chi glielo dice a chi è intubato, che quest’anno in Italia non si potrà neanche andare a sciare? Chi glielo dice alle madri, alle mogli, ai figli di chi è in terapia intensiva che ci hanno tolto perfino la settimana bianca? E chi glielo dice ai familiari delle cinquantamila vittime italiane del Covid che il governo ha deciso di evitare di scorazzare nelle piste da sci, perché dicono che il virus si sta rivelando più pericoloso di quanto gli stessi scienziati credevano?

Come sembrano lontani i bei tempi di Cervinia – un mese fa, non di più – in cui con sci, tuta ed occhiali facevamo quei bellissimi assembramenti chilometrici all’assalto di seggiovie, cabinovie, funivie, ski-lift per potere scorazzare finalmente su quelle meravigliose distese bianche alle quali non riusciamo a rinunciare almeno per un anno?

Chi darà alle persone che soffrono la ferale notizia che ci stanno scippando perfino il cenone di Natale e finanche quello di capodanno? Neanche Salvini ha potuto evitare questo triste annuncio con la fatidica frase, “Giù le mani dal Natale”, neanche lui, che sperava in un moto d’orgoglio degli italiani. Ma ci rendiamo conto che ora, sia a Natale che a San Silvestro, con la scusa che c’è il covid, dobbiamo essere più “sobri”? Qualcuno addirittura parla di Natale più “intimista”. Ma di cosa stiamo parlando?

E chi lo dirà ai medici e agli infermieri colpiti dal virus che non possiamo fare i cenoni in più di cinque persone? Ma dico… ci rendiamo conto di dove andremo a finire?

Discoteca nell’estate 2020. Sopra: la fila dell’ottobre scorso negli impianti sciistici di Cervinia 

E meno male che quest’estate hanno aperto le discoteche che hanno fatto girare un po’ di economia, sennò saremmo morti di fame e di noia. E poi chi lo dice che il virus si contagia attraverso i contatti, anzi, detto fra noi, chi lo dice che il virus esiste? 

Questo è il Paese nel quale i benpensanti si scandalizzano se chiudono le scuole, ma non dicono niente se chiudono gli stadi. Che Paese di merda!

Luciano Mirone